Homepage / Como città
Martedì 22 Giugno 2010
I guai di piazza Cavour
La minaccia sotto il salotto
Due rogge e una fitta rete di tubi: ecco cosa si nasconde là dove fino a cent'anni fa c'era un porto. Il Comune investe 50mila euro per sistemare il "tombino dei guai"
Proviene dal Monte Croce e da Brunate, è falda, è roggia, è il reticolo delle tubazioni per le acque meteoriche e le acque utilizzate da tutte le forme di vita cittadina e se c'è un luogo che rappresenta la sintesi idrica ed idraulica di Como è Piazza Cavour.
Là sotto, in quello che era il porto, con tanto di dogana, di barche, barcaioli, merci, scambi, alterne fortune, si raccolgono natura e tecnologia: non sempre funziona, il giro dell'acqua è qualcosa di affascinante e di perverso, è problema ed è sfida.
Che cosa c'è sotto piazza Cavour e perché, prima che il lago si impadronisca della città, quando esonda, i tombini, in particolare uno, già rigurgitano? I cittadini, perplessi, s'interrogano e i tecnici di Palazzo Cernezzi ci perdono la testa.
Piazza Cavour sotterranea. Per secoli, amministratori comunali, progettisti, artisti, professionisti, si sono cimentati ad abbellire «il salotto» della città, con successi non sempre raggiunti. Ma sotto, ci sono due rogge, provengono dalla città murata e raccolgono le acque di pioggia, entrano nel lago dal pontile 3 e dal pontile 4 e sono la testimonianza che Como ha realizzato un'operazione importante: ha separato, con impegno continuo, le acque chiare da quelle scure. Poi, ci sono i privati che "sbagliano" ad allacciarsi e collegano ancora i reflui con le canalizzazioni delle acque chiare, ma il Comune sta dando loro la caccia.
Sotto piazza Cavour, c'è una grande vasca di raccolta delle acque chiare, una pompa le butta fuori, le manda al lago. Intorno, girano i collettori delle acque nere, quelle della città murata e quelle della zona Est di Como, Sant'Agostino, Brunate: le tubazioni confluiscono in una che percorre il lungolago verso ovest, arriva in via Corridoni, ai giardini e quindi il liquame viene pompato al depuratore.
Di più: piazza Cavour è stata realizzata nel 1870 sul riempimento del porto. Ma tutta la città è sulla falda ed è la falda che imbeve il terreno.
Su questo quadro, che è materia per esperti da Magistri Cumacini e da Politecnico, il grande "giallo": perché un tombino butta fuori acqua che non è di fonte? Un tombino che sembra beffardo e per averne ragione, è in programma l'ispezione con telecamere da 50.000 euro di impegno finanziario.
L'ipotesi dell'ufficio comunale Acque e strade: qualcosa ha ceduto tra la cameretta del tombino e il collettore del lungolago. I tecnici hanno già verificato i tubi. Un tubo da 40 centimetri di diametro va ad immettersi in uno da 60, il quale è collegato con uno da 80. Quindi, le misure sono a posto, ma il cedimento si vede anche ad occhio nudo, potrebbe aver provocato il dissesto dell'impianto sotterraneo e per questo non funziona più, le acque scure tornano indietro e la causa del cedimento è tutta da verificare. Del resto, anche lungo il marciapiede della passeggiata sono evidenti i cedimenti e può darsi che questo dipenda dagli interventi in corso che hanno toccato la regimazione delle acque sotterranee.
Ma per il "tombino dei guai" bisognerà attendere ancora qualche mese per le riparazioni, costi da quantificare, una volta che il guasto sarà trovato. Una cosa è certa: non basterà una pezza.
Maria Castelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA