Cernobbio: installata l'antenna
In 600 non la volevano

Un ripetitore eretto davanti all'uscio di casa. Questa è la situazione che affligge gli abitanti del quartiere di edilizia economico popolare realizzato una ventina di anni a Piazza Santo Stefano. Il traliccio è sorto nonostante le firme di protesta dei residenti

CERNOBBIO Un ripetitore eretto davanti all'uscio di casa. Questa è la situazione che affligge gli abitanti del quartiere di edilizia economico popolare realizzato una ventina di anni fa nella zona residenziale di via Isonzo a Piazza Santo Stefano. L'antenna della Wind Telecomunicazioni spa - ex azienda del gruppo Enel, partecipata da France Telecom e da Deutsche Telekom ora di proprietà del gruppo finanziario egiziano che fa capo a Naguib Sawiris - è stata piazzata con lavori eseguiti a tamburo battente, una sorta di sfida contro il tempo intavolata dalla società dei telefonini conto le eccezioni sollevate dal comune e le 588 firme di protesta raccolte tra i cittadini. A poche decine di metri dall'ormai installato traliccio compare soltanto un malinconico lenzuolo bianco con l'indicazione delle firme raccolte accompagnata da una sollecitazione alla resistenza per il timore di effetti nocivi sulla salute di grandi e piccoli.
Vista la situazione, sarà assai difficile ottenere lo smantellamento del palo alto dodici metri, del basamento in calcestruzzo di metri 8,40 per 5,50 e della recinzione innalzata nonostante le caratteristiche ambientali rappresentate da un'area verde di notevole pregio.
L'amministrazione comunale, accollandosi le spese, ha dato incarico allo studio legale del professor Cesare Ribolzi di Milano esperto in ricorsi amministrativi per bloccare l'installazione, ma le opere autorizzate dal Tar e dall'Arpa sono andate avanti lo stesso con il risultato che tutti possono osservare, tra l'esasperazione dei residenti. Il sindaco Simona Saladini in una pubblica assemblea si è dichiarata dalla parte dei cittadini seppur «in contrasto con la responsabile dell'ufficio tecnico Sabrina Maspero che, valutati gli atti e le autorizzazioni accordate, non ha ritenuto validi i presupposti per erigere ulteriori paletti contro l'antenna».

© RIPRODUZIONE RISERVATA