Sant'Abbondio oscurata
Nessuno ascoltò l'allarme

"Si osserva come l'edificio-torre più alto (cinquanta metri) sia previsto proprio in allineamento visivo sull'asse viale Roosevelt - basilica di Sant'Abbondio". Scriveva così la commissione paesaggio. Era l'aprile del 2009

Como - Il verbale è datato 30 aprile 2009. Il presidente della commissione Paesaggio, Fulvio Capsoni, nel formulare il parere sul progetto per l'area dell'ex Ticosa, scriveva testualmente: «Si osserva come l'edificio-torre più alto (cinquanta metri) sia previsto proprio in allineamento visivo sull'asse viale Roosevelt - basilica di Sant'Abbondio, impedendo una seppur ideale apertura fisica riferita ai campanili della basilica stessa». E ancora: «Si auspica quindi che negli sviluppi successivi di progettazione si considerino adeguate soluzioni di traslazione volumetrica ed altimetrica verso sud». L'allarme sull'oscuramento di Sant'Abbondio era già stato lanciato, dunque, oltre un anno fa. E in un documento ufficiale: «La problematica venne sottoposta all'Amministrazione comunale, alla società Multi e alla Soprintendenza, ma senza alcun risultato, sebbene già allora la stampa avesse dato risalto a questo tema - ha ricordato ieri Capsoni - Questa città sembra condotta da troppi guidatori che necessiterebbero, per lo meno, di una prova del “palloncino”». L'addio alla vista della basilica simbolo di Como, peraltro, non era stato l'unico appunto mosso dalla commissione paesaggistica al progetto di Multi: «Dopo decenni di studi e aspettative, seppur qualitativamente l'intervento proposto nel suo insieme sia paesaggisticamente e urbanisticamente per lo meno accettabile - recita il parere -, resta assente l'elemento di particolare funzionalità, qualità, unicità e respiro architettonico tanto atteso». E ancora, entrando nel merito del progetto: «Nel settore sud di via Grandi i nuovi edifici fronte strada appaiono troppo a ridosso della stessa, senza sufficiente “polmone” pubblico».

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