Canzo, abbattuti i cinghialetti
scoppia la protesta della gente
Camilla era una scrofa, i suo tre piccoli cinghiali scorrazzavano liberi sul prato, fino a quando l'amministrazione provinciale non è intervenuta abbattendoli: "Ma per noi erano animali da cortile"
Camilla era una scrofa, i suo tre piccoli cinghiali scorrazzavano liberi sul prato, fino a quando l'amministrazione provinciale non è intervenuta abbattendoli. I piccoli raggiungevano la zona abitata, vicino alla provinciale, e giocavano con Riccardo o mangiavano dalle mani di Rina.
«Per noi erano degli animali da cortile, ormai una presenza costante e piacevole – spiega Rina Zandegiacomo -. La prima volta ho incontrato la famigliola andando a camminare nei boschi sopra casa mia, all'inizio erano titubanti, poi hanno iniziato a prendere persino il cibo dalle mani. Camilla allora aveva dieci piccoli, poi giorno dopo giorno i cinghialetti sono diminuiti di numero, rimanendone solo tre».
Venerdì la sorpresa inaspettata, la visita dell'amministrazione provinciale che ha ucciso la famigliola di Camilla: «Non ho idea chi abbia segnalato la presenza dei cinghiali, non certo noi che stavamo persino pensando di fare un recinto per evitare di vedere ammazzati altri piccoli. Tutti qui avevano a cuore Camilla. Se l'amministrazione provinciale doveva intervenire, perché riteneva fossero un rischio per la circolazione, per esempio, perché non prenderli e portarli sui monti. Invece venerdì scorso gli hanno uccisi sul posto, spaventando anche dei bambini».
Bambini come Riccardo di tredici anni: «Mio figlio era molto affezionato ai cinghialetti – spiega la mamma Flavia Rizzi in Guerrieri -. La sera di venerdì abbiamo sentito i colpi in lontananza, allora con mio marito è andato nel bosco per cercare di capire quanto accaduto. Dopo alcuni minuti è tornato in lacrime, aveva visto i cinghiali morti».
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