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Martedì 13 Luglio 2010
Slogan, cartelli e sottobicchieri
contro i rumori della movida
Campagna di Confcommercio per educare i clienti dei locali.
Monetti: "Finora hanno pagato solo i bar". E Primavesi cita Clooney: "No rumore, no proteste"
Un'iniziativa presentata ieri mattina alla sede dell'Upcts dal presidente Giansilvio Primavesi e dal direttore Gianni Monetti alla presenza dell'assessore comunale al commercio Etta Sosio e del prefetto di Como Michele Tortora, che ha anticipato una collaborazione già in essere con il comune per intensificare i controlli delle forze dell'ordine nelle zone più “calde” e, prevalentemente, nei fine settimana. Soprattutto era presente una nutrita rappresentanza di esercenti di pubblici esercizi che, a poche ore dall'entrata in vigore dell'ordinanza del sindaco sugli orari, ha colto l'occasione per richiedere chiarimenti alle istituzioni. Ma andiamo con ordine: l'iniziativa dei commercianti forse non eliminerà quella che ormai tutti chiamano, per semplificare, «movida» ma è un primo passo che qualcuno doveva senz'altro compiere. «C'è il rischio - ha commentato Monetti - che paghino soltanto i bar». In effetti, come hanno lamentato diversi titolari, i controlli delle forze dell'ordine ci sono, ma si limitano a verificare che il locale sia “in regola”. Anche quando tutto è a posto ci vuole una mezz'ora buona di scartoffie e se si pensa che questi controlli avvengono a tarda ora, appena scatta il nuovo orario di chiusura è facile comprendere il malcontento, soprattutto quando, a pochi metri di distanza, c'è un gruppo di giovani che rumoreggia indisturbato. È questo il postulato, come ha detto Primavesi mutuando lo slogan reso celebre da Clooney: «No rumore, no proteste».
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