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Mercoledì 14 Luglio 2010
Bollette pazze?
Meglio conciliare
Secondo i consumatori dell'Adoc di Como, nel 90% dei casi i problemi con i gestori della telefonia fissa e mobile si risolvono così
«Si tratta - spiega il presidente di Adoc - Como Giuseppe Doria - di suonerie ma richieste addebitate in bolletta, di vecchie fatture che non si capisce se sono state pagate o meno, di passaggi inconsapevoli da un gestore all'altro, di traffico Internet, fino ad arrivare a casi limite di sovrafatturazioni molto consistenti. Andare a buon fine significa l'abbuono dell'intera cifra non dovuta, piuttosto che l'accordo al pagamento di parte della stessa. I numeri quindi ci stanno dando ragione per cui il nostro invito è di segnalare le situazioni anomale e di ricorrere alle associazioni di consumatori che offrono queste opportunità, da non buttare soprattutto in tempi di crisi». Per poter accedere alle procedure conciliative si deve attivare direttamente, o per il tramite - appunto - di un'associazione dei consumatori, un reclamo ufficiale sulle questioni da contestare. Trascorso un lasso di tempo che varia, a seconda delle società, da 15 a 45 giorni, si può attivare il tentativo di conciliazione. Il servizio non comporta spese se non quella della tessera associativa Adoc che costa dai 10 ai 40 euro l'anno (maggiori informazioni sul sito www.adoc-como.org).
Gigi Albanese
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