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Venerdì 16 Luglio 2010
Una grande piazza d'acqua
per dimenticare il muro
Una grande piazza d'acqua di forma ellittica in asse con Piazza Cavour, al di là della strada, riprende l'aspetto dell'antica darsena: è uno degli elementi proposti dal progetto vincitore del concorso internazionale d'idee per il nuovo lungolago di Como. Ti piace? Dì la tua opinione nel nostro sondaggio
Il sindaco, Stefano Bruni, ha dichiarato che dovrà essere bandita la gara per il progetto preliminare e l'esecutivo, cioè per sviluppare le idee che la Regione ha raccolto e sarà necessario verificare la compatibilità della nuova piazza d'acqua con le opere di difesa dalle esondazioni. Saranno tenuti in considerazione anche spunti offerti dagli altri concorrenti. Ma forse tutti si aspettavano maggior interesse. Infatti, sugli undici studi di «grandi firme» invitati, in sei non hanno aderito a quella che doveva essere «un'occasione storica per Como», città che si proponeva di finire sotto i «riflettori mondiali nel segno della bellezza», com'era stato detto. Forse le complicazioni e le polemiche hanno scoraggiato gli invitati: il concorso è stato promosso anche per recuperare l'immagine di una città avvilita dal “pasticcio” del muro, ma va pure aggiunto che i tempi erano stretti ed Infrastrutture Lombarde, coordinatrice della procedura, li ha comunque rispettati.
Il concorso era stato lanciato l'11 marzo scorso. «Valorizziamo le bellezze e rilanciamo la città», ha ribadito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, presentando la proposta vincitrice, con il sindaco Bruni e l'assessore provinciale Patrizio Tambini. «Como si conferma luogo di grande tradizione architettonica - ha sottolineato il governatore - il progetto che ha vinto è quello che ha saputo coniugare meglio il binomio modernità tradizione». Un progetto che è solo l'inizio, non è la conclusione di un percorso che dovrebbe ridisegnare non solo il fronte davanti a Piazza Cavour, ma anche la zona stadio, la zona dei giardini, il chilometro della conoscenza da Villa Olmo a Villa del Grumello. Un progetto “misurato”, come è stato definito il prodotto della creatività dell'architetto Cini, secondo le prime impressioni degli esperti che si riservano, naturalmente, di approfondirlo. «La proposta vincitrice - ha illustrato il presidente regionale - pone l'accento sui nodi di scambio tra mobilità pedonale e carrabile, sulla valorizzazione dei punti di contatto con l'acqua, sulla riqualificazione delle preesistenze e sull'enfatizzazione dei luoghi emozionali».
I punti fondamentali sono la sistemazione della pubblica illuminazione e l'introduzione di «pochi e ben disegnati elementi di arredo urbano», oltre alla piazza d'acqua, consistente in un invaso. Questo potrebbe significare che è stata ipotizzata una soluzione almeno per schermare il traffico che attraversa da est ad ovest il lungolago, ma dovrà essere approfondita, nell'ambito di una riflessione generale sul destino della fascia a lago.
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