Il panificio voluto dal paese
adesso disturba i vicini
Proserpio: p l'unico negozio del paese, richiesto a furor di popolo dai cittadini e dal sindaco Elisabetta Fontana, lavora e fornisce pane e generi alimentari ad un'ampia fetta d'area. Ci si aspetterebbe di vederlo tutelato come il panda dal Wwf, invece qualcuno ne vorrebbe la chiusura
«Personalmente sono molto demoralizzato - dice il giovane -, ho fatto un investimento importante, grazie solo all'aiuto di mio padre, ed ora che il lavoro inizia a girare mi trovo con una famiglia di vicini che si lamentano in continuazione. Hanno minacciato di far intervenire l'Asl per fare i rilievi del rumore, ma mi sono mosso io in anticipo e ho chiesto a Confartigianato, di cui sono socio, di far uscire i loro tecnici. Appena avrò i dati li affiggerò all'ingresso che tutti li vedano». Fagioli ha deciso di aprire il panificio a Proserpio dopo un appello, attraverso il nostro giornale, del primo cittadino Elisabetta Fontana. In paese non era infatti presente un solo negozio e tantomeno un alimentari: «L'amministrazione mi ha indicato la struttura dove avviare l'esercizio, aperto da gennaio di quest'anno, una buona posizione sulla piazza – continua Fagioli -. Io ho investito diversi quattrini senza l'aiuto di nessuno, nonostante alcune promesse. Neppure la banca ha voluto scommettere sull'attività, così ho dovuto chiedere aiuto a mio padre. Ora mi trovo con un negozio, voluto da molti, a cui è contrario solo una famiglia. Tanto però basta a rendermi difficile il proseguo del lavoro».
Il negozio del ragazzo va molto bene e attira clienti da una vasta area: «Il lavoro c'è, ed è questo l'aspetto più importante – spiega -. Il panificio vede clienti dai paesi vicini ma scendendo anche fino ad Erba e al limite con il lecchese. La domenica mattina sono aperto ed è un assedio, mi trovo a finire il pane già verso le 10 e mezzo».
L'esercizio è a conduzione famigliare è impegna quattro persone: «Ci sono io, mia mamma, la mia fidanzata e mio fratello – continua Fagioli -. Ci siamo divisi i compiti e tutto funziona bene».
Tranne le lamentele per il rumore: «Mi dicono che sentono come una trancia all'interno del locale. Onestamente non ho idea quale possa essere questo fastidioso rumore, anche perché tutti i macchinari sono chiaramente nuovi e a norma. La vicina che si lamenta è sopra il forno, ma non direttamente sopra, e chi invece vive il piano sopra non mi ha mai detto nulla. In ogni caso credo sarebbe opportuno mostrare un minimo di comprensione per il lavoro altrui».
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