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Lunedì 02 Agosto 2010
Svizzera a caccia di petrolio
a pochi chilometri dal confine
Gli abitanti di Como forse sono seduti sopra giacimenti di petrolio, riserve di metano e falde di acqua bollente, ma non lo sanno. Il dubbio è insorto in tutti coloro che hanno appreso, fra interesse e scetticismo, che l'Azienda Elettrica Ticinese ha avuto il via libera per sondare il sottosuolo del Mendrisiotto, lungo una linea di 13,5 chilometri che prende avvio dall'Alpe di Brusino.
Ad ogni modo, l'Azienda Elettrica Ticinese procede anche perché ha guardato a questa parte del confine, cioè alla presenza nella Pianura Padana di petrolio e di gas naturale. Siccome il sottosuolo non conosce confini politici ed amministrativi, l'Azienda presuppone che il Canton Ticino sia uguale, a conferma delle reciproche visuali e degli scambi di competenze, come quelle acquisite da studenti dell'Università dell'Insubria a convegni ticinesi sul punto. I tempi per sciogliere ogni dubbio non saranno brevi: almeno due anni per le indagini, poi perforazioni di prova e poi i punti interrogativi sulle concessioni per lo sfruttamento. Ma i promotori del progetto pensano già agli introiti del Cantone per le concessioni e ai posti di lavoro ad alto valore aggiunto che si potrebbero realizzare. In disaccordo i Verdi ticinesi, che insistono sulle energie rinnovabili.
Maria Castelli
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