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Martedì 03 Agosto 2010
Abbattuto il debito
La Ratti non è più in rosso
Guanzate: da una posizione finanziaria netta passiva di 16,8 milioni di euro si passa a un attivo di circa 6 milioni. Ma la morsa della crisi incide ancora negativamente sul fatturato, pari, nella prima metà del 2010, a 2,7 milioni di euro, inferiore rispetto allo stesso periodo del 2009 di circa 2,7 milioni di euro (-7,6%)
Infine le indicazioni ufficiali dell'azienda. «Dopo un 2008 e un 2009 particolarmente negativi, il 2010 , pur nell'ambito di uno scenario macroeconomico ancora incerto, si sta presentando come un anno di stabilizzazione. Le prospettive per il comparto tessile-abbigliamento indicano un lieve recupero del terreno perduto» si legge in una nota della stessa Ratti. E ancora: «È stato il minor portafoglio ordini di inizio anno a pesare sui risultati, ma già nella seconda parte si prevede un recupero, trainato dal trend più favorevole registrato tra il primo e il secondo trimestre. Le acquisizioni registrate ad oggi, superiori rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio, aprono migliori prospettive». In particolare, a guardare con attenzione le cifre, si evince che in questo primo semestre è stata la linea uomo a mettere a segno le migliori performance (+4,3%). Ancora in difficoltà il settore donna, che non pare dia segnali di ripresa, anche se si spera nel secondo semestre. Per quanto riguarda il mercato, colonna portante della domanda rimane l'Italia (12,6 milioni con un calo del 1,9% rispetto al 2009) mentre l'Ue resta la capofila del mercato estero (9 milioni, - 9,2% ). Deluse le speranze di ripartenza degli Usa, in incremento rispetto al 2009 (+2,6%), ma su valori assoluti ancora piuttosto bassi. Quanto agli interventi di risanamento, il management della Ratti è deciso a proseguire con determinazione le azioni programmate fino al 2013.
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