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Sabato 07 Agosto 2010
«Toglieranno le coperture?
Ma ormai noi siamo rovinati»
L'assessore Scopelliti ha annunciato l'apertura dell'Info point a inizio viale Geno e la rimozione dei teloni che coprono il cantiere. Ma i ristoratori commentano: «Adesso che la stagione è finita, non serve a nulla. Ormai siamo in ginocchio»
«Tredici», rispondo i clienti. Si siedono, ma poi uno si accorge della tenda che copre il lago e leva ogni spunto di poesia e dice agli altri: «Ma non possiamo andare là che si vede il lago?». «Sorry». Scusi, un tubo, cioè sono scusati i clienti ma non il Comune che la scena dei commensali che abbandonano la tavola si ripete da aprile. E il registratore di cassa è sempre vuoto.
«Neanche i soldi per pagare le bollette della luce - dice il titolare Paolo Sartori - Già ho dovuto licenziare tre persone, ma adesso mi hanno proprio rovinato». La notizia che leveranno il tendone e apriranno l'info point, come da annuncio dell'assessore Francesco Scopelliti, non lo solleva.
«Adesso fanno queste cose? Ma adesso l'estate è finita. La stagione è andata. E il danno è stato tale che non so più se riusciremo a rialzarci. Quello che fa rabbia è vedere che i clienti ci scelgono, ma poi se ne vanno perché la vista è oscurata dalla tenda.Hanno detto che la levano il giorno prima di Ferragosto, ma io sono qui da 30 anni e il lavoro da Ferragosto in poi è sempre calato. Cosa vuole che rilanci, non dovevano metterla a inizio stagione e aprire il cantiere da metà agosto in poi, allora. Di sicuro sarebbe stato meglio. E poi, l'info point, bella idea per l'amore di Dio, ma sono vent'anni che è lì, non potevano farlo prima? Devono ridursi adesso che ormai siamo quasi falliti. Se mi è rimasto il 25 per cento del lavoro è tanto, ho mostrato tutte le carta alla finanza, un disastro. Anche perchégli altri locali sono pieni hanno spinto i nostri clienti da loro».
Michele Sepe, titolare della pizzeria Ramses di piazzetta Croggi, è in una situazione simile, le sedie ribaltate sui tavoli all'ora di pranzo, quando ante cantiere a quell'ora non c'era un buco: «Ci hanno detto che quando i lavori saranno finiti sarà tutto più bello e lavoreremo di più, ma bisogna vedere chi riesce a tenere aperto fino a quel momento perché di questo passo ci fanno chiudere tutti». Era una rete per pescatori la sua pizzeria, i clienti cadevano dentro come i pesci per la posizione fortunata prima ancora che per la pizza buona. Ora la rete è mezza vuota.
«Levano la tenda? - chiede, di rimando Flavio Grisorio del Bar Lario -. Anoi avevano detto che i lavori sarebbero finiti il 20 luglio e quindi sono già in ritardo. L'estate ormai è finita, i danni che ci hanno fatto non li sistema più nessuno». Anche alla pizzeria «la Vita è bella» di fronte al Ramses dicono che ormai la stagione è stata compromessa: «A parte che non ci credo che levano il tendone per ferragosto, ma ormai i turisti sono andati, ci hanno fatto perdere del gran lavoro». Al bar Golosità, che ha gli stessi problemi degli altri, una cliente, Maria Redaelli, riassume: «Idirigenti del Comune avrebbero dovuto mettersi nei panni di chi lavora qui, allora se avessero ragionato come se le attività fossero loro e non di qualcun altro, non avrebbero fatto i lavori d'estate». Ristoranti e pizzerie hanno pronti i conti. Il meno alla fine della lista lo presenteranno al Comune.
Anna Savini
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