Bruni attacca i liberal:
«Bassezze inarrivabili»

Il sindaco Stefano Bruni attacca nuovamente i liberal, accusati di pensare solo alle poltrone, in testa la presidenza della Como Servizi Urbani. Dice, però, che non intende lasciare il comando finchè riuscirà a fare qualcosa per la città

g.roncoroni

I livelli di frattura non sono gli stessi di Roma tra Berlusconi e Fini. Ma tra Bruni e Pastore in qualità di capopolo della corrente dei liberal. L'attacco è partito sulla poltrona di Csu che deve essere rimpiazzata. «Prima vogliono il presidente (il nome indicato dai liberal era quello dell'ex assessore Alessandro Colombo in sostituzione di Mariano Montini, ndr) - si è sfogato Bruni - poi il direttore (nel mirino c'è Marco Benzoni, ndr) come se il direttore fosse di nomina politica. Una follia. Il problema sono i posti e le nomine, siamo di fronte a una bassezza che ha raggiunto livelli inaspettati». Poi però ha detto che resterà alla guida dell'amministrazione: «Lasciare è comunque una resa e la decisione va presa solo se la macchina non è in grado di dare risposte ai cittadini». E adesso, a che punto è l'amministrazione? «Siamo al limite - ha ammesso - ma stiamo andando avanti. La Ticosa ad esempio dopo 30 anni è stata adottata e si tratta di un passaggio fondamentale. Forse i consiglieri non se ne sono resi conto, ma il nodo cruciale è l'adozione, non l'approvazione». Non troppo nascosto il riferimento ai consiglieri liberal che già in aula avevano annunciato osservazioni e battaglia in sede di dibattito per l'approvazione. «Sia chiaro - ha aggiunto - che se saltasse l'amministrazione il progetto andrebbe comunque avanti. Se non sarà il sindaco ad approvarlo, sarà il commissario. Ma indietro non si torna».

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Mercoledì 11 Agosto 2010

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