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Martedì 24 Agosto 2010
Como: frodi al fisco
I sei mesi 58 casi
I dati della Guardia di Finanza: 450 milioni di euro riportati a tassazione nei primi cinque mesi del 2010, il 18% in più sull'intero 2009, oltre alle violazioni sull'Iva per 64 milioni. Omesse dichiarazioni, fatture false, società cartiere e frodi carosello, società esterovestite, residenze fiscali fittizie, titolari di conti esteri
Ogni settimana, la Procura di Como iscrive sul registro degli indagati almeno due casi di reati tributari, per un totale di 135 nel 2008, di 123 nel 2009 e di 58 nel primo semestre del 2010. Lo conferma il «Sole 24 Ore» e certo mette in evidenza che le azioni penali sono diminuite del 14,7% tra il 2008 e il 2010, a fronte di un aumento del 49% in Italia, nello stesso periodo. Ma non si conosce la “qualità” dei reati, non rientra nella statistica e, invece, le cronache di questi anni indicano che si tratta di cause complesse, ramificate, che chiamano le responsabilità di diversi soggetti e che i numeri sono solo la sintesi di una rete estesa. L'aveva detto, il presidente:«Sono tutte cause molto complesse», come dire che nel mirino non c'è solo «quello che si arrangia un po'», l'ordinario furbetto, ma ci sono soprattutto le grandi società, quelle che studiano come fare per non applicare la norma e non farsi cogliere con le mani nella marmellata. La crisi, come dicono gli esperti, avrebbe aggravato l'evasione: non ci sono più soldi per pagare nessuno e perciò c'è chi tenta di non pagare almeno il Fisco. Come disse un imprenditore verso il 10 di luglio: «Da un mese, sto inseguendo i creditori. Io sono inseguito dal Fisco: come la mettiamo?» e chissà come l'ha messa. «L'ipotesi di reato tributario - spiegano ancora gli esperti - è difficile da verificare e da contestare: le leggi in materia diventano sempre più complesse e complicate; la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Entrate mettono in atto strumenti sempre più raffinati ed avanzati. Altrettanto stanno facendo tutti coloro che hanno intenzione di evadere le imposte».
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