L'antenna vicino alle case
forse spostata nel bosco

Cernobbio: c'è una tenue speranza per il tasferimento del traliccio Wind eretto a piazza Santo Stefano in via Isonzo a pochi metri dalle abitazioni, un'installazione che sta dando luogo a una marcata opposizione da parte dei residenti

CERNOBBIO C'è una tenue speranza per lo spostamento nel bosco dell'antenna Wind eretta in via Isonzo, su terreno concesso in locazione da un privato a pochi metri dalle abitazioni, un'installazione che sta dando luogo a una marcata opposizione da parte dei residenti e da un comitato di cittadini. La petizione con diverse centinaia di firme è stata sottoscritta anche dal sindaco e dagli assessori comunali.
Si è svolta infatti l'udienza al Tribunale amministrativo regionale a seguito del ricorso della società dei telefonini contro la nuova ordinanza di sospensione firmata dalla responsabile dell'ufficio tecnico municipale Sabrina Maspero.
Davanti ai giudici, a Milano, si sono trovati i legali della Wind e del Comune e entrambi hanno fatto riferimento alle trattative in corso per verificare la possibilità di spostamento dell'impianto. Di conseguenza il collegio giudicante ha deciso di fissare una nuova udienza per il prossimo 15 settembre. Valutazioni positive vengono espresse dall'assessore alla montagna Paolo Orsenigo che, da avvocato, sta seguendo l'evolversi della situazione insieme all'assessore all'ambiente Andrea Bianchi.
«E' stato avviato un confronto con la direzione Wind che lascia bene sperare - ha dichiarato ieri sera Paolo Orsenigo - si tratterà di valutare i costi in quanto l'antenna è stata eretta e è pronta per essere attivata. Un cittadino si è fatto avanti mettendo a disposizione una porzione di bosco a condizioni decisamente meno onerose rispetto al terreno di via Isonzo. Wind potrebbe così abbattere l'onere per l'affitto e compensare in tal modo la spesa per lo spostamento dell'impianto. Il comune è disponibile a fare la sua parte». La nuova area, ben lontana dalle case, è stata identificata lungo la strada per Piazzola poco prima della Ca' Battista e è stata riconosciuta tecnicamente idonea.

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