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Mercoledì 25 Agosto 2010
Funghi: su Facebook
guerra italo-svizzera
A ingaggiare la singolare contesa il gruppo «Fungiatt ticines», che
conta già trecentocinquanta iscritti. Emblematica della “missione” del
gruppo la fotografia di un fungo con accanto la bandiera italiana
sbarrata. Una disavventura anche per un assessore di Oltrona San Mamette
Mobilitazione on line contro i fungiatt italiani che fa il paio con la disavventura occorsa all'assessore oltronese Biagio Millefanti, qualche settimana fa – di ritorno da un pomeriggio sul Monte Laura - inseguito per chilometri dalla polizia svizzera e poi sottoposto a una minuziosa perquisizione per accertare se avesse raccolto più funghi del consentito. Millefanti condivide in parte le proteste al di là del confine, ma invita a non generalizzare: «Fanno bene a difendere i loro boschi, l'importante però è rispettare chi si attiene alle regole. Certi comportamenti sono in effetti eccessivi, ma spesso sono tipici di cercatori di funghi improvvisati che raccolgono tutto e spaccano i funghi non commestibili; anziché con cestino e attrezzo, girano ancora con il sacchetto di plastica in cui di solito c'è anche qualche bottiglia e spuntino, che poi sovente buttano dove capita. L'altro giorno a Lucomagno abbiamo trovato diverse bottiglie nel prato e una marea di cartacce nel bosco. Non so se le abbiano lasciate italiani o svizzeri, ma quella maleducazione dà fastidio anche a me che non sono del posto. Il vero fungiatt, per passione, si comporta con rispetto delle persone e dei luoghi; trova il bosco pulito e lo lascia com'è».
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