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Venerdì 27 Agosto 2010
Truffa alla James Bond
nei guai per le patenti facili
Quattro persone sotto inchiesta. Per passare il test in provincia di Como bastavano 1.200 euro. E poi i quattro munivano gli aspiranti candidati di ricetrasmittenti e cavigliere con le quali suggerivano le risposte
COMO - La premiata ditta patenti facili snc si dilettava con gli ultimi ritrovati della tecnologia, o quasi. Microfoni modello fratelli un po' più poveri di James Bond, ricetrasmittenti e cavigliere capaci di dare la risposta giusta alle domande degli esaminatori. Sono gli ingredienti dell'inchiesta che gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della stradale di Como hanno concluso nelle scorse settimane e che ha portato alla citazione a giudizio di quattro persone: due turchi con casa in provincia e due italiani provenienti da Foggia. Tutti sono finiti nei guai con l'accusa di truffa aggravata ai danni del ministero dei Trasporti.
La nuova frontiera degli esami per la patente con il trucco attorno è un apparentemente intricato sistema radio che consentiva, a esaminandi con poca voglia di studiare o reduci da un numero eccessivo di bocciature, di aggirare il temuto ostacolo della prova teorica grazie a un suggeritore fantasma.
Sotto inchiesta sono così finiti: Baki Ercin, 24enne turco di Fino Mornasco, Tekin Karakulah, 33enne anche lui turco con casa a Lurago Marinone, Luigi Melino, 28enne di Foggia, e Claudio Rosario Fiocco, 37enne di Lesina, sempre in provincia di Foggia. Il 25 febbraio prossimo i quattro dovranno comparire in aula, di fronte al giudice Mariconti, per rispondere dell'accusa di concorso in truffa aggravata. Il fascicolo nasce dal blitz, compiuto dagli agenti della polizia stradale nel novembre dello scorso anno, all'esterno della Motorizzazione civile di Como, in via Tentorio.
P. Mor.
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