Erba: era in cerca di funghi
ha trovato un cadavere

Antonello Corti è stato il primo a dare l'allarme per l'incidente nei boschi della Valtellina in cui ha perso la vita i Rita Seveso di 65 anni residente nella zona. e «Ho visto una donna appoggiata ad un albero poco sopra il sentiero. Ho cercato di chiamarla, chiedendogli se stava bene. Avvicinandomi però ho iniziato a comprendere che c'era qualcosa che non andava»

ERBA Una passeggiata nel bosco per cercare funghi, cinquecento metri a piedi, il corpo di una donna in lontananza abbarbicato ad un albero. Le grida per richiamare l'attenzione, la corsa sul posto, ed infine l'amara scoperta di trovarsi di fronte ad un cadavere, quello di Rita Seveso di 65 anni residente a Bema.
Un sabato tranquillo nella baita di montagna si è tramutato in una giornata difficile passata a raccontare, spiegare e cercare di capire. Antonello Corti di Erba non si aspettava certo un fine settimana simile quando venerdì ha lasciato la città in direzione Bema. Qualche giorno nei boschi per ritemprarsi nell'ultimo fine settimana di agosto.
«Io ho una baita di montagna a Bema, dove mi sono recato venerdì – spiega Antonello Corti -. Sabato pomeriggio dopo aver salutato degli amici ho deciso di andare nel bosco a cercare funghi, sono partito verso una zona che conosco. Cinquecento metri dall'abitazione ho visto una donna appoggiata ad un albero poco sopra il sentiero. Ho cercato di chiamarla, chiedendogli se stava bene, mi sono poi avvicinato pensando di soccorrerla. Avvicinandomi però ho iniziato a comprendere che c'era qualcosa che non andava».
Corti si è accostato al corpo, scoprendo infine che non era possibile intervenire in alcun modo: «Gli ho toccato il collo per capire se c'era battito, purtroppo non c'era – spiega -. Era bianca e fredda. Non avendo numeri d'emergenza ho chiamato il Rifugio Ronchi chiedendo di avvisare i soccorsi che avevo trovato una donna morta. Chi ha risposto doveva conoscere il marito, tant'è che dopo poco è arrivato proprio l'uomo, da solo. Non un bel momento».
L'erbese non si è comunque impressionato: «Mi ha colpito, sono scosso, ma è accaduto tutto velocemente. Il corpo della donna non era poi “conciato”, aveva solo delle tumefazioni, probabilmente dovute alla caduta. Sono poi rimasto a disposizione dei soccorsi. Mi ha colpito l'arrivo del marito, da solo, mi è davvero dispiaciuto quanto accaduto e non aver potuto fare nulla».
La donna ritrovata da Corti si chiamava Rita Seveso, 65 anni, e risiedeva proprio a Bema, ma originaria della Brianza. La morte a seguito di una caduta o di un malore, nel bosco poco lontano da casa sua, in cima all'abitato. La zona è quella del dosso di Bema che si trova di fronte alla Val Gerola e in particolare a Rasura. Rita Seveso era stata poco prima al rifugio Ronchi (a quota 1.170 metri, punto di appoggio per la salita al pizzo Berro) insieme al marito, che si è trattenuto, mentre lei ha deciso di scendere verso casa e probabilmente di uscire alla ricerca di funghi. L'incidente che ne ha causato la morte è accaduto a duecento metri da casa, poco lontano dalla strada che sale verso il rifugio in una zona non particolarmente pericolosa ma scoscesa e difficile.

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