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Martedì 31 Agosto 2010
«Lascio il Volta
in pericolo di vita»?
Il preside storico va in pensione e attacca la politica scolastica. Dice: «Assurdo fare altri liceo classici, va difeso questo che ha 200 anni di storia. E' necessario che la scuola si attivi da subito per ottenere nuovi indirizzi liceali, in modo da restare sede autonoma e prestigiosa come lo è stata in questi due secoli».
Una vita per il «Volta». Ora lo lascia con lo spirito di chi scappa dalla scuola in crisi o con il rammarico di quelli che invece vorrebbero restare ad ogni costo?
Sono in una posizione intermedia tra queste due: non scappo assolutamente, ma ho 44 anni di servizio riconosciuto e quindi mi pare di aver sufficientemente servito la causa. Quanto al fatto che avrei potuto anche restare ancora, non lo faccio perché la scuola sta attraversando una stagione particolare di novità e di riforme, per le quali credo che ci vorrebbero energie più fresche e più generose.
Durante la sua presidenza il «Volta» ha raddoppiato gli iscritti fino a sfiorare i mille. Ma da un paio d'anni la tendenza si è invertita. Il Classico non ha più appeal?
È in atto un cambiamento di fondo. La licealità aveva come suo fondamento teorico e culturale la gratuità degli studi. Ovvero non si studiava per qualcosa ma per la propria formazione. Ecco, questo tasso di licealità va declinando. E da qui discende la grande crisi locale e nazionale dei licei classici.
A questo punto è lecito chiedersi: tra vent'anni esisterà ancora il «Volta»?
Bisogna evitare l'ipotesi terribile che diventi succursale di un liceo contiguo. A questo proposito, lancio un messaggio a chi ha preso il mio posto e al collegio docenti: è necessario che la scuola si attivi da subito per ottenere nuovi indirizzi liceali, in modo da restare sede autonoma e prestigiosa come lo è stata in questi due secoli (...).
L'edizione completa dell'intervista a Saladino firmata da Pietro Berra la potete trovare sulla Provincia in edicola martedì 31 agosto
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