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Domenica 05 Settembre 2010
Lorenzo Riva festeggia
50 anni con le donne
Il couturier lariano festeggia il mezzo secolo di attività che lo ha visto interpretare la femminilità con stile intramontabile, da Balenciaga a Penelope Cruz
Nell'attesa il couturier, da sempre legato a Como dove sceglie i tessuti e ama rifugiarsi nei pochi momenti liberi, festeggerà i 50 anni di carriera: il prossimo 10 settembre, con un mega evento a Monza. Per l'occasione verrà chiuso il centro storico della città, dove sfileranno 30 modelle su 35 metri di passerella, davanti ad un parterre du roi. Sono attesi nomi noti del Gotha europeo, oltre a protagonisti del piccolo e grande schermo. Quel che è certo, è che lo spettacolo sarà assicurato. Del resto, tra i big dell'italian style, Riva è forse quello che tiene meglio la scena. Ironico, abile showman, protagonista indiscusso con quell'aspetto blasé, da aristocratico gentiluomo di campagna. Con tocchi a dir poco eccentrici, di chi non si lascia incasellare nella vita, come nel lavoro, in uno stereotipo.
Pioniere delle giacche indossate a pelle, prima che diventasse Vipmania. "L'idea mi è venuta, per caso, una sera d'estate: ero invitato ad un ricevimento black tie e mi son detto: ho troppo caldo, metto un blazer senza niente sotto". Suo vezzo, non si sa se costruito, comunque teatrale: arricchire la conversazione, sottile e piacevole, con qualche mot d'oltralpe. Quando dice "Cherie" ti viene subito in mente la mondanità parigina ai tempi della Belle Epoque, ritratta nell'omonimo film di Stephen Frears. Del resto Riva ha respirato l'aria della Ville Lumière fin da giovane, nel mitico atelier di Monsieur Cristobal Balenciaga. Ci arrivò negli Ottanta, dopo il trionfale debutto a Palazzo Pitti, con una collezione sofisticata, pensata per principesse e fanciulle della noblesse. Il suo sogno fin da bambino, quando appena undicenne realizzò la prima mise: un abito da sera per la sorella maggiore.
Figlio di un'indossatrice, scoprì presto la grande voglia di creare. "Un talento ereditato da mia madre, che si dilettava anche a cucire vestiti. Per il 18esimo compleanno mi regalò un manichino e le chiavi del primo show room a Monza". Riva inizia contemporaneamente una serie di prestigiose collaborazioni che gli spianano la strada per Parigi. Qualche mese dopo aver assunto le funzioni di direttore artistico della griffe Balenciaga, il giornale Le Figaro del 21 novembre 1980 scrive di lui "Il marchio francese, storia dell'alta moda fin verso il 1965, rientra di prepotenza nell'attualità con un designer di talento". All'ombra della Tour Eiffel, Riva incontra Pierre Cardin con cui ha diversi scambi di idee; porta in passerella Jerry Hall e Brooke Shields; conquista le più patinate riviste fino alla consacrazione sul New York Times. "Quell'esperienza mi ha dato tantissimo - rivela - Ho raccolto un'eredità magica e vissuto in una città che adoro. Dopo un po' di tempo, però, la nostalgia dell'Italia è stata più forte della carriera".
Rientrato nella terra natale, crea una società con Luigi Valietti, un fortunato sodalizio, ricco di soddisfazioni. Apre due nuovi atelier e presenta la sua linea sposa: esclusivissima, modernamente fiabesca. Nel giro di qualche stagione diventa il sarto più ricercato da dive e blasonate rampolle per il sì perfetto. Nel 1991 presenta a Roma la sua collezione Alta Moda, incredibile mélange di tradizione e avanguardia. "Ieri come oggi continuo a credere nel valore dell'artigianato: dietro le quinte, a riflettori spenti, c'è gente che lavora, ci sono le straordinarie sete di Como, le mani d'oro di sarte e premières". Nel 1995 esordisce sul palcoscenico di Milano Collezioni con il prêt-à-porter autunno-inverno 1995/96, e da allora continue sfilate per un'affermazione internazionale. Nel '97 ecco una sua retrospettiva a New York, alla Christinerose Gallery, presente Whitney Houston che sceglie dei capi per il suo tour in Giappone. Non si contano le partecipazioni ad eventi di massimo livello: dal Festival Internazionale della Moda in Kazakhstan, in qualità di unico stilista italiano, a Montecarlo, nella cornice dell'Hotel de Paris e a Palazzo Grimaldi, alla presenza dei principi di Monaco.
Lunghissima la lista di personaggi famosi che ha vestito: Isabella Rossellini, Emanuelle Seigner, Carmen Maura, Lana Marks, Jerry Hall, Chiara Mastroianni, Penelope Cruz, Ivana Trump, Mafalda d'Aosta e la principessa Claude de France. Per ognuno ha un aneddoto: "Penelope Cruz l'ho incontrata per caso al Four Seasons di Milano. Un cameriere viene a dirmi che la signora seduta al bar mi vuole fare una foto: accetto e mi trovo davanti all'attrice. Simpatica, disarmante nella sua semplicità, mi chiede di posare per un libro fotografico con i visi più interessanti che ha incontrato. Abbiamo cenato insieme e mi ha perfino regalato un disegno con una dedica molto affettuosa. Ho poi realizzato un abito per lei. Un ricordo bellissimo. Sono curioso di vedere la pubblicazione, quando uscirà". Stesso feeling con Caterina Murino "Ci siamo conosciuti una sera a Capri, dove entrambi ricevevamo un premio, e abbiamo trascorso insieme uno dei più bei Capodanni della mia vita". Per discrezione, lo stilista non vuol parlare di Clio Napolitano, anche se la moglie del presidente della Repubblica non manca mai ai suoi défilé romani. Ogni stagione, l'appuntamento vissuto con maggior tensione ed emozione. "A fine sfilata, mi commuovo come fosse sempre la prima volta, non riesco a trattenere le lacrime". Succederà, ça va sans dire, anche alla serata del 10 settembre, celebration day di un indiscusso re dell'eleganza. Che, oltre a regalare fascino al pubblico femminile, ha saputo costruire anche un piccolo impero. Le collezioni di moda pronta sono distribuite nei più lussuosi punti vendita, oltre che nei monomarca, mentre i capi “su misura” continuano ad essere i più desiderati da aristocratiche e ricche ereditiere.
Serena Brivio
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