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Lunedì 20 Settembre 2010
Ritornare a vivere Como
Il sogno di 400 emigranti
Alla ricerca dei propri antenati: nipoti e pronipoti di emigrati dal nostro Paese in ogni parte del mondo vorrebbero tornare a casa, con la cittadinanza italiana che spetterebbe di diritto, se dimostrassero di essere discendenti da nostri connazionali. Per ricerche anagrafiche, sono circa 400.
LE STORIE
«Italy»: per tanti discendenti di migranti, è tutta Italy, quando cercano un avo. Bisogna spiegare che Italy è grande, adesso sono 103 le province e occorre almeno l'indicazione della Regione. Como, dicono altri, ma Como, dove? Per esempio, c'erano braccianti che diventavano padri una volta l'anno, un figlio nasceva a Vercana e l'altro a Premana, luoghi dove la famiglia portava le bestie al pascolo.
C'è chi è preciso: il trisnonno è certamente di Appiano Gentile: si chiamava John Luraski, Giovanni Luraschi, sc era diventato k all'atto della registrazione all'ufficio immigrazione di New York e così tanti altri nomi sono stati americanizzati o spagnolizzati, chissà qual era in origine il cognome italiano.
C'era chi era partito in nave ed era stato respinto dall'Ufficio Immigrazione, perché malato e chissà dov'è finito e chi non ha mai avuto un foglio matricolare, perché non ha mai fatto il soldato: è emigrato a sette anni, impossibile ritrovarne traccia. L'archivio di Stato si trova di fronte a richieste difficili da soddisfare, perché indecifrabili o incomprensibili, ma la direttrice Lucia Ronchetti s'è trovata di fronte discendenti venuti da lontano per dire che hanno ricostruito, grazie alla ricerche archivistiche, la propria genealogia a partire dal 1400. Portano fiori e cioccolatini.
Ed è diventato un osservatorio della crisi mondiale: se la situazione economica si fa critica, per esempio, in Uruguay, arrivano richieste di ricerche anagrafiche da questo Paese, sono discendenti di emigrati che vogliono tornare in Italia.
Questo è il momento dell'Argentina e del Brasile, ma arrivano richieste dal Messico e non sempre per tornare in Italia: è più facile entrare nell'America del Nord con un passaporto italiano, i messicani doc rischiano di essere respinti alla frontiera. Una «mappa» dell'emigrazione comasca si va delineando a poco a poco, ma sarà necessariamente parziale: oltre il 90% delle richieste non può essere evaso. Il tempo conserva le carte e disperde il modo per trovarle. Il servizio offerto dall'archivio di Stato è gratuito e sicuro; anche società specializzate ricostruiscono alberi genealogici, ma non operano gratuitamente e qualcuna non è seria. Il rischio è di vedersi rifilare una patacca.
Maria Castelli
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