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Lunedì 20 Settembre 2010
Il caso Perego Sant'Anna
alla divisione Antimafia
L'inchiesta comasca sul presunto traffico di amianto finisce sul tavolo del procuratore Ilda Bocassini
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In realtà il viaggio verso Milano degli atti processuali era nell'aria, almeno rileggendo i passaggi degli atti a firma Ilda Bocassini, Alessandra Dolci, Paolo Storari e Alessandra Cecchelli, nei quali gli stessi magistrati sottolineavano come «tra i fini della organizzazione mafiosa contestata vi è anche lo smaltimento illegale di rifiuti e quindi questo grave episodio (il riferimento era alla vicenda Sant'Anna ndr) concorre a definire il reato associativo».
Nei prossimi giorni gli inquirenti lariani saranno a Milano per illustrare agli uomini dell'antimafia tutti gli atti di un'inchiesta che vede indagate quattordici persone: gli ex amministratori della Perego Strade, ovvero Claudio, Luigi e - ovviamente - Ivano Perego, oltre a undici ex camionisti della società fallita un anno fa. Le accuse sono, a vario titolo, di falso e traffico illecito di rifiuti speciali.
I giudici dell'antimafia avevano già avuto modo di evidenziare il loro interesse per l'indagine lariana e per le conseguenze dell'allegra gestione di rifiuti tossici. E infatti nell'ordinanza che ha fatto scattare il blitz per associazione mafiosa si legge che «gli scavi effettuati dalla Perego - la quale, si rammenti, ha lavorato in cantieri per la realizzazione di opere pubbliche di notevole importanza - sarebbero pieni di sostanze notoriamente inquinanti e pericolose come l'amianto».
P. Mor.
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