Svizzera: 15 milioni ai comuni
grazie ai frontalieri

Si tratta delle imposte sul salario prelevate ai lavoratori comaschi dai datori di lavoro che vengono poi ripartite tra Confederazione e paesi di provenienza

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Almeno 15 milioni di euro ripartiti direttamente fra i Comuni comaschi a più alta percentuale di lavoratori frontalieri o assegnati all'amministrazione provinciale nel caso di percentuali comunali inferiori al 4% sulla popolazione attiva: è la stima dei ristorni fiscali 2009 dei lavoratori pendolari. Si tratta delle imposte sul salario prelevate ai frontalieri dai datori di lavoro: il 60% è trattenuto dalla Confederazione, il 40% è riversato a Roma e poi risale la Penisola, fino al Nord, impiegando poco più di un anno e mezzo. Il meccanismo è complesso, ma l'esito è importante: dal 1978, costituisce manna per i Comuni di confine, circa mille euro a frontaliere. Complessivamente, per i 44.377 frontalieri lombardi, di cui 15.000 circa comaschi, la Confederazione riverserà 56 milioni e 515mila franchi, 44 milioni di euro al cambio attuale: il dato è emerso l'altro giorno durante l'annuale riunione bilaterale prevista dall'Accordo italo - svizzero del 1974.

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Martedì 21 Settembre 2010

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