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Martedì 21 Settembre 2010
Troppi gatti abbandonati
Ma c'è chi li salva
Estate da dimenticare per i gattini abbandonati. Ce ne sono stati così tanti, di micetti gettati in strada, che l'Asl si è ritrovata con l'ambulatorio di via Stazzi strapieno. Sembrava che l'estate fosse partita bene per i cani, solo 118 abbandoni contro i 164 del 2009 ma, appunto, erano ancora dati parziali.
COMO - Estate da dimenticare per i gattini abbandonati. Ce ne sono stati così tanti, di micetti gettati in strada, che l'Asl si è ritrovata con l'ambulatorio di via Stazzi strapieno. Sembrava che l'estate fosse partita bene per i cani, solo 118 abbandoni contro i 164 del 2009 ma, appunto, erano ancora dati parziali.
«Per i gatti è stato un disastro - spiega Giulio Gridavilla, responsabile del servizio veterinario dell'Asl -. Per fortuna noi a Como siamo davvero messi bene con le associazioni che si occupano di salvare gli animali». Si punta sempre il dito contro chi se ne disfa come fossero vecchi mobili, ma basta capovolgere la prospettiva per vedere che per ogni cane abbandonato o gatto allontanato di casa ci sono dieci persone pronte a salvarlo. Li chiamano cinofili o gattofili, sono volontari o comuni mortali che appena vedono un batuffolo di pelo al guinzaglio esclamano: "Che carino". E giù aneddotti sui loro cani o gatti. Ce ne sono in ogni famiglia, e sono come Rudy e Anita della Carica dei 101, pronti a salvare cane e gatti in difficoltà anche se non hanno le credenziali, pronti a perdere tempo, sborsare soldi, rischiare la vita, a volte, per riuscire a portare il Bobby o il Fido di turno dal veterinario. Como è una provincia dove le associazioni animaliste proliferano. Se non è la capitale del salvataggio di animali, vicino ci arriva. Ci sono gli Amici del Randagio e l'Enpa, ma anche il Mirasole, il Taboc e il Fusi. Poi ci sono tutte le associazioni che si occupano dei concorsi di cani, dei corsi di addestramento per i soccorsi o per l'educazione,
«Mentre un tempo c'erano ancora di più, ma erano molto improvvisate, adesso sono tutte formate da specialisti che sanno esattamente come intervenire. E questo consente una grande efficacia negli interventi. Però quando i numeri degli abbandoni sono alti è sempre un problema perché si rischia di mettere in difficoltà strutture che funzionano bene come il nostro ambulatorio in via Stazzi».
IL CORSO PER ADDESTRARLI
<+G_SQUARE><+G_TONDO>Il padrone mette il legno nella scatola, il cane lo imita. Il padrone mette una mano sul birillo, il cane fa lo stesso con la zampa. Si chiama apprendimento sociale, fai tu, il tuo cane ripete. Sergio Ghidelli ha provato con il suo cane Luna. Sabato e domenica, insieme a Matteo Rino Pittavino terrà uno stage sull'apprendimento sociale (o imitazione) nel cane alla scuola cinofila BJ di via Platone di Casnate con Bernate. «Si tratta del risultato di uno studio partito da un gruppo di lavoro dell'università di Budapest e presentato l'anno scorso presso l'Università di Pisa in un seminario al quale io con il mio cane Luna abbiamo partecipato come dimostratori dopo una preparazione durata alcuni mesi - dice Ghidelli -. Da allora, insieme a Matteo Pittavino, istruttore cinofilo molto noto e docente presso l'Università di Pisa, abbiamo iniziato una sperimentazione su questo argomento arrivando alla definizione di un protocollo nuovo che definisce le modalità di lavoro con questa tecnica». Per apprendimento sociale si intende la capacità dei cani di "imitare" i proprietari: il lavoro svolto ha avuto come obiettivo quello di dimostrare la possibilità di insegnare ai cani dei comportamenti semplicemente facendoglieli osservare fatti dagli umani e ordinando «ripeti». «Si tratta di un'innovazione molto interessante nell'educazione e addestramento del cane», conclude l'istruttore. Il corso è a pagamento. Per info e iscrizioni 329.2046284, [email protected]
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