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Martedì 21 Settembre 2010
Sant'Anna, il nuovo ospedale
ha già bisogno di cure
La struttura è all'avanguardia ma non mancano pecche e problemi. Dalle lampade ai sanitari che cadono: ecco cosa occorre migliorare
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La vicenda della piazzola per l'elisoccorso, ad esempio, è paradossale. E molti si chiedono come sia stato possibile progettare un ospedale sottovalutando questo aspetto. La piazzola a terra, è bene ricordarlo, inizialmente era prevista e persino riportata su mappe e opuscoli. Poi, però, l'area in questione è stata trasformata in un mini parcheggio da 56 posti e l'azienda ospedaliera ha presentato l'avveniristico progetto di una palazzina, da costruire ex novo, con la piazzola sul tetto. Ora si scopre che la piazzola progettata inizialmente sarebbe stata bocciata dall'Enac (ente nazionale per l'aviazione civile), in quanto troppo vicina alla strada, e da lì avrebbe preso corpo l'idea di realizzarla sul nuovo edificio. Peccato che i lavori per la palazzina in questione (destinata a ospitare gli uffici amministrativi) non siano ancora stati appaltati e che l'iter non si sbloccherà finché non si troveranno i 300 posti auto necessari per il personale che lavorerà nella struttura. Per almeno due anni, insomma, niente piazzola nei pressi dell'ospedale: l'elicottero dovrà utilizzare le nuova base del 118 a Villa Guardia, con i pazienti che verranno trasferiti su un'ambulanza per essere trasportati al Sant'Anna. In assenza della palazzina, inoltre, i dipendenti degli uffici amministrativi saranno costretti a rimanere in via Napoleona, con tutti i disagi del caso.
Ma il nuovo ospedale nasce con una serie di criticità legate anche ad altri mezzi di trasporto. Risolta in extremis la diatriba sulle tariffe dei parcheggi, resta un punto interrogativo sulle aree di sosta per i lavoratori dei servizi esternalizzati (ne parliamo a parte) e, soprattutto, sull'autosilo attiguo al nosocomio. Come emerso da qualche tempo, infatti, sarà off limits per i veicoli di grandi dimensioni (il citato parcheggio da 56 posti sarà riservato non a caso a queste auto) e anche per gli altri le manovre non saranno agevoli, a causa di spazi angusti e di un'organizzazione interna che non pare ottimale. Circa 180 dipendenti del Sant'Anna impegnati in turni diurni, inoltre, dovranno lasciare l'auto nel parcheggio del Bennet; non pagheranno nulla, ma nessuno di loro sembra gradire la soluzione ipotizzata. L'azienda? Chiederà se ci sono “volontari”, in caso contrario varrà il criterio dell'anzianità di servizio e i più giovani dovranno accontentarsi del parcheggio al Bennet. Restano, inoltre, le perplessità per la rampa in salita che i bus dovranno percorrere per arrivare davanti all'ingresso dell'ospedale, così come per le dimensioni ridotte del piazzale (inaccessibile ai bus snodati). Non manca, infine, chi sostiene che persino la struttura ospedaliera sia troppo “piccola”. Non è un mistero, d'altro canto, che il servizio di pre-ricovero dovesse trovar posto nel nuovo Sant'Anna, mentre qualche mese fa - a sorpresa - l'azienda ha annunciato che resterà in via Napoleona. L'ospedale, all'avanguardia sotto tanti punti di vista, mostra insomma qualche pecca di troppo. Molto (non tutto) è risolvibile.
Michele Sada
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