Sala, quando la piccola Sandra
giocava a nascondino sull'Isola

La Mondaini, allora ragazzina, frequentava il lago di Como durante la guerra insieme al padre celebre pittore

SALA COMACINA – Non sono poi tanto lontani i tempi in cui Sandra Mondaini giocava a nascondino attorno alla «Banchèta di bal» nella caratteristica piazzetta a lago di Sala Comacina.
Ci sono tenui memorie, trasmesse dal compianto Gian Giuseppe Brenna, che legano l'Isola Comacina agli anni verdi di Sandra, vincoli affettivi che lo stesso Brenna aveva personalmente mantenuto con garbati richiami in occasione di incontri avvenuti con l'artista a Como in coincidenza con brevi soggiorni, escursioni sul lago, manifestazioni collegate alla Delegazione lariana dell'Accademia italiana della cucina della quale il medico comasco è stato storico presidente.
«Durante la guerra - ricordava Gian Giuseppe Brenna - le tre villette progettate verso la fine degli anni '30 dall'architetto razionalista Pietro Lingeri, costruite nel 1941, erano state occupate dagli artisti di Brera in fuga da Milano squassata dai bombardamenti. Tra di essi c'era Giaci (Giacinto) Mondaini, noto pittore con la figlia Sandra che allora era una ragazzina. Andavano e venivano con una barchetta tra gli approdi di Sala Comacina e Ospedaletto sia per gli approvvigionamenti famigliari che per tutte le incombenze collegate al loro soggiorno. Era l'epoca delle tessere annonarie e Sala era la sede del municipio di Isola Comacina un unico comune che dal 1929 all'aprile 1951 riuniva i territori di Colonno, Sala e Ossuccio. La sede municipale di Sala era stata costruita proprio in quei tempi sul roccione che sovrasta la Zoca de l'Oli e a mio padre Eugenio che era stato podestà, è da ascrivere il merito di avere portato sull'Isola, anche nelle Case d'artista del Lingeri, acqua e luce in tempi in cui la posa di cavi e tubazioni sublacuali rappresentava un'impresa veramente da considerare pionieristica».
Brenna ricordava di aver giocato con Sandra in più occasioni insieme a diversi altri ragazzi del luogo nei momenti in cui papà Giaci raggiungeva la terraferma per le varie necessità di cui potevano avere bisogno nel corso del loro periodo di permanenza sull'Isola.
Erano tempi decisamente difficili, pane, carne e tutti gli alimentari di prima necessità erano razionati e per acquistarli occorreva staccare i tagliandi dalla tessera annonaria, ma sul lago la gente si è sempre data una mano e anche papà Mondaini, secondo le memorie del dottor Brenna, aveva ricevuto una buona accoglienza.

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