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Giovedì 23 Settembre 2010
Olgiate, Protezione civile
nella bufera: "C'è chi fa politica"
Via l'ex sindaco Roberto Bovi, via anche il suo uomo di fiducia alla guida della protezione civile. Parte dell'ex minoranza ha formalmente chiesto al commissario straordinario, Corrado Conforto Galli, che l'ex capogruppo di maggioranza Angiolino Galleri sia destituito dall'incarico di referente operativo comunale del locale gruppo di protezione civile.
Flavio Fontana, del gruppo misto: «Dal momento che è stato nominato come persona di fiducia del sindaco sfiduciato, decaduto come consigliere comunale, ci saremmo aspettati che si dimettesse. Non l'ha fatto, ne abbiamo chiesto la surroga, in considerazione del fatto che non si tratta di un incarico amministrativo ma chiaramente politico e, come tale, va sostituito. Nel ruolo di responsabile della protezione civile, Galleri fa campagna elettorale continua. Abbiamo avanzato al commissario la richiesta che il referente operativo comunale sia espressione non politica, ma del gruppo della protezione civile».
Concorda l'ex sindaco Maria Rita Livio che, a nome del suo gruppo, ha presentato analoga istanza: «Galleri aveva avuto un incarico fiduciario in quanto consigliere e per giunta capogruppo di maggioranza. Abbiamo fatto presente al commissario che all'interno della protezione civile ci sono le capacità per poterlo sostituire. Abbiamo lasciato la decisione alla discrezione e sensibilità del commissario, evidenziando però quello che a nostro avviso è un problema politico, sollecitati a farlo sia da persone all'interno della protezione civile, sia da cittadini che hanno sottolineato come anomalia il fatto che Galleri non sia stato sostituito dopo essere decaduto come consigliere. Ci è stato peraltro riferito che all'interno della protezione civile c'è una gestione che vede delle differenze e sarebbe negativo per il prosieguo dell'attività. Le amministrazioni future devono poter contare su un gruppo di protezione civile che opera nella correttezza e concordia».
Galleri, nel precisare che il commissario poco dopo il suo arrivo lo ha riconfermato nell'incarico, si limita a dire: «Il mio operato funziona, sarà il commissario a decidere se sia una questione politica o amministrativa. Sono abilitato a dirigere il locale gruppo di protezione civile, in forza dei corsi seguiti in Regione con tanto di attestato rilasciato. Non mi dimetto. Se il commissario mi dovesse chiedere di farmi da parte, lo farò, da servitore della comunità e non di una parte politica.
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