Sorpresa, primi pazienti
nel Sant'Anna bis di Como

Con quella curiosità misto imbarazzo con cui si entra in una casa nuova, ieri al Sant'Anna bis sono arrivati i primi pazienti. Senza pubblicità e tagli di nastro ufficiali. Il via dell'attività in un ospedale che è ancora un cantiere. Un'isola in mezzo a un via vai di operai, muratori e scatoloni del trasloco. Otto pazienti in radiologia per le lastre, quattro per essere sottoposti a indagini con la Tac.

COMO Con quella curiosità misto imbarazzo con cui si entra in una casa nuova, ieri al Sant'Anna bis sono arrivati i primi pazienti. Senza pubblicità e tagli di nastro ufficiali. Il via dell'attività in un ospedale che è ancora un cantiere. Un'isola in mezzo a un via vai di operai, muratori e scatoloni del trasloco. Otto pazienti in radiologia per le lastre, quattro per essere sottoposti a indagini con la Tac. Mentre tutti parlano di trasloco e problematiche correlate, mentre si discute sui ritardi e sulle pecche del nuovo ospedale di Como, un servizio è già funzionante e si sta allenando per entrare a regime quando arriveranno i pazienti ricoverati e le emergenze del pronto soccorso. I medici e i tecnici del servizio di radiodiagnostica, con il primario Gino Gozzi in testa, sono stati i primi ad andare a lavorare a San Fermo. Hanno selezionato un numero esiguo di pazienti, convocando gli esterni, non quelli ricoverati al vecchio Sant'Anna, per essere sicuri che tutto andasse per il verso giusto. Le persone che dovevano sottoporsi alle analisi sono state ben felici di scoprire che erano attese a San Fermo e non in via Napoleona. Sono state guidate dalle guardie all'ingresso. Il servizio di radiodiagnostica si trova allo stesso livello dell'entrata è stato pulito e reso operativo nel giro di due giorni. Le apparecchiature sono le migliori che c'erano sul mercato, bisogna imparare ad usarle, bisogna capire le differenze prima che arrivino i pazienti per cui si deve diagnosticare e decidere alla svelta. Da qui l'anticipo rispetto a un calendario che vorrebbe il via ufficiale al trasloco da giovedì 30 settembre. Un anticipo che l'ufficiale ha preferito non rendere ufficiale ma che i pazienti non potevano tacere. Alcuni di loro hanno raccontato la soddisfazione di entrare nel nuovo ospedale. Hanno collaborato con medici e infermieri, consapevoli di essere partecipi di una novità assoluta e hanno vissuto l'esame come una sorta di privilegio. Alcuni dovevano sottoporsi a indagini anche piuttosto complicate e tutto è andato per il verso giusto, anche se ci si sarebbe potuti aspettare il contrario, senza che nessuno si sognasse di lamentarsi. I medici si erano preparati e si sono presi più tempo rispetto al solito per svolgere ciascun esame. Oggi al sant'Anna bis arriveranno altri pazienti per altre analisi e si andrà avanti così, aumentando il numero dei convocati fino a giovedì quando il resto dell'ospedale inizierà a traslocare. C'è chi si presenta anche senza essere stato chiamato. Anziché andare al vecchio Sant'Anna si presenta al nuovo, ma non avendo appuntamento viene rimandato indietro. Forse anche per questo non è stato reso noto l'anticipo, per evitare che tutti quelli che avevano bisogno di lastre o tac chiedessero di andare al nuovo ospedale come si fa quando si prenota l'albergo e si chiede la stanza vista mare. Non si può scegliere l'ospedale dove fare l'esame, ovviamente, e a molti cittadini è stato chiesto di richiamare per prenotare l'esame solo quando sarà inaugurato il nuovo ospedale. Quelli che sono andati ieri per primi al nuovo Sant'Anna, però, sono stati selezionati perché i loro casi erano più urgenti e probabilmente le indagini richiedevano apparecchiature in grado di fare diagnosi più approfondite. Sta di fatto che questa prima assoluta è stata vissuta come un momento epocale. Una mattina che è andata al di là della semplice diagnosi che, pure, trattandosi di malattie non prevede grandi feste. Il resto proseguirà secondo i piani così come presentati dall'azienda ospedaliera Sant'Anna. Nella mattina di giovedì 30 settembre una parte dei pazienti di Terapia intensiva, poi tutti quelli ricoverati in Geriatria. Nel pomeriggio toccherà a Pneumologia e Malattie infettive. Si proseguirà venerdì 1 ottobre (al mattino Medicina, Oncologia e Stroke Unit, al pomeriggio Psichiatria, Neurologia e Nefrologia), sabato 2 (al mattino semi-intensivi di Neurochirurgia, poi Ortopedia, Chirurgia, Urologia e Ginecologia, mentre al pomeriggio Chirurgia plastica, maxillo-facciale, Otorino, Oculistica, Neurochirurgia e Patologia neonatale, infine a tarda sera Ostetricia e Nido) e domenica 3 (al mattino gli ultimi pazienti di Terapia intensiva, poi Unità coronarica, Cardiologia, Pediatria, Medicina per acuti). Ma intanto i primi a metter piede al Sant'Anna sono stati i pazienti di ieri.
Anna Savini

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