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Mercoledì 06 Ottobre 2010
Tremezzo: tre milioni
per realizzare l'ecomuseo
Seppur con un anno e mezzo di ritardo, causato dai ricorsi al Tar e al Consiglio di stato, risoltisi a favore del comune può partire lappalto per progetto di recupero della villa Mainona detta Boliviana e della villa Bolivianina, entrambe di proprietà municipale destinate ad accogliere l'ecomuseo
È una tra le opere più importanti inserite nell'accordo quadro di sviluppo territoriale «Maestri Comacini» promosso da regione, provincia e Fondazione Cariplo con interventi sull'Isola Comacina, a Ossuccio, Cernobbio, Valle d'Intelvi e altre località del lago.
Attraverso la riqualificazione dei due prestigiosi immobili posti sul fronte lago, si intende offrire al turismo lariano un elemento di richiamo che, secondo il sindaco Andrea Abbate e il vice-sindaco Mauro Guerra, è destinato a assumere un rilievo notevole in considerazione del fatto che nelle aree attigue tra Tremezzo e Cadenabbia ci sono gli alberghi dotati di maggiore recettività della sponda occidentale del Lario. La Boliviana e la Bolivianina stanno nel cuore della Riviera delle Azalee nella zona strategica compresa tra il municipio, la chiesa, il parco pubblico Teresio Olivelli, l'imbarcadero, la torre medioevale di Rogaro, anch'essa di proprietà comunale, e la zona alta del parco di villa Carlotta con possibilità di collegamenti pedonali trasversali dai quali, oltretutto, è possibile ammirare panorami esclusivi finora non valorizzati.
Il preventivo contempla investimenti per un milione e 700mila euro sulla Boliviana, 913mila per la Bolivianina più milione e 230 mila in parte ancora da reperire, per gli arredi e tutte le altre strutture utili all'ecomuseo. Il comune, nel frattempo, ha già fatto lavori per 130mila euro.
«Nell'ambito del progetto di sistema culturale integrato condiviso da comune, unione dei comuni, provincia e altri enti - dicono Andrea Abbate e Mauro Guerra - nella Boliviana è prevista la sede principale dell'ecomuseo mentre nella Bolivianina ci saranno spazi destinati alla comunicazione e all'aggiornamento professionale, alla ricerca e alla didattica e in questa direzione sono intervenuti contatti con l'università dell'Insubria. Premessa per il raggiungimento degli obiettivi è rappresentata dalla riqualificazione degli immobili tenendo conto del fatto che bell'ambito degli immobili al momento potrà regolarmente continuare l'attività della casa-albergo per anziani con 13 posti gestita dalla cooperativa Prospettive».
La Boliviana sulla quale ancora spicca la scritta riferita all'asilo nido Mina Mosca, acquistata dal comune nel 1975, rappresenta un esempio di architettura di villeggiatura della seconda metà del XVII° secolo mentre la Bolivianina è stata costruita nel 1875 inizialmente adibita ad albergo.
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