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Giovedì 07 Ottobre 2010
L'ultima delle beffe
Lecco brucia Como nel Campus
Lunedì partono i lavori per la realizzazione del campus nel vecchio ospedale. Aspettate a gioire, però: la notizia riguarda Lecco e non Como. Già, dopo Varese, anche i "cugini" sull'altro ramo del lago si apprestano a concretizzare un progetto di cui noi comaschi parliamo, e scriviamo, da quasi un quarto di secolo. Senza mai arrivare alla prima pietra.
Nel 1987, due anni prima della partenza dei corsi universitari sul Lario, gli architetti Amedeo e Antonio Petrilli con l'ingegner Clemente Tajana, predisposero, su incarico dell'Amministrazione provinciale, uno studio per creare un campus universitario nell'area del San Martino. Da allora nessuno ha mai sconfessato questa ipotesi. Anzi, era tra le priorità nei programmi elettorali del sindaco di Como e del presidente della Provincia in carica, Stefano Bruni e Leonardo Carioni. E Univercomo, l'associazione di enti che sostiene l'ateneo, ha speso decine di migliaia di euro in consulenze per redigere un corposo dossier sul fabbisogno di spazi necessari allo sviluppo delle sedi comasche di Insubria e Politecnico e per effettuare dei sopralluoghi nei principali campus europei da cui trarre ispirazione per il nostro. Anche questo lavoro è stato completato ormai da più di due anni. Perché non si è passati all'azione? «È mancata la definizione dell'accordo di programma che ci poteva permettere tutte le iniziative conseguenti, dalla progettazione al percorso che ha fatto virtuosamente Lecco», dice il presidente di Univercomo Giacomo Castiglioni. Ma di chi è la responsabilità di questi ritardi? Castiglioni non fa nomi, però lancia un appello: «Io spero che, come si è fatto per l'ospedale Sant'Anna, i ritardi accumulati a Como sul progetto campus vengano recuperati con un colpo di reni. Se c'è la volontà politica, e l'obiettivo è chiaro, anche a Como si possono fare le cose bene e in tempi brevi».
Ieri al Pirellino si sarebbe dovuto fare il punto anche sul campus con l'assessore regionale Luciano Bresciani, ma l'incontro è saltato per impegni di quest'ultimo. Castiglioni, tuttavia, non dispera. «Oggi siamo in grado di definire l'accordo di programma, anche grazie all'assessore Bresciani che ha preso a cuore le cose di Como». Certo che dieci anni fa il contesto economico era più favorevole... «Qualcuno - commenta Castiglioni a questo proposito - ha detto che con l'attuale situazione finanziaria dello Stato è impensabile avere a disposizione importi rilevanti come quelli necessari per il campus. Ma il problema si può aggirare studiando un progetto a lungo termine, che verrà però finanziato e realizzato a lotti».
Pietro Berra
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