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Venerdì 08 Ottobre 2010
Cappellini nei guai
"Evasi 19 milioni"
La Procura della Repubblica di Como vuole processare per frode fiscale il pluricampione di motonautica oggi residente a Monte Carlo
È accusato, con quattro soci, di avere architettato una maxi frode fiscale, riuscendo nell'impresa di sottrarre al fisco italiano, tra il 1999 e il 2007, ben 19 milioni di euro, versati su conti correnti esteri attraverso società appositamente costituite sull'Isola di Man, nelle Isole Vergini e a Bristol, in Gran Bretagna.
La sua sorte si deciderà il prossimo 22 dicembre davanti al giudice preliminare Luisa Lo Gatto, con un capo di imputazione piuttosto pesante: il pm Alessandra Bellù gli contesta addirittura l'associazione per delinquere, coinvolgendo nel procedimento anche il belga William Albert Pampel, a lungo suo consulente commerciale e fiscale, il suo direttore sportivo Attilio Donzelli, 51enne di Mariano Comense, l'amministratore della «Dac worldwide» di Bristol Paul Michiel Van Liendent, 44enne residente nel principato di Monaco, e il varesino Franco Scapini, 49 anni, manager della «F1 Racing Association», il team di Cappellini.
Considerato in qualche modo il "dominus" del gruppo, il campione avrebbe per cominciare trasferito alla Dac Worldwide ltd l'attività di raccolta degli sponsor, che in realtà continuava a svolgersi tra Carugo e Mariano Comense, per sottrarla al fisco italiano. Oltre a una serie di contestazione per emissione di false fatture (emesse dalle società estere a beneficio del team per giustificare il trasferimento dei fondi), ci sarebbero diverse dichiarazioni di redditi omesse, "dimenticate" al solo scopo di evadere Irpef e Iva, benché i proventi dell'attività sportiva di Cappellini, tra il 1999 e il 2005, risultino regolarmente accreditati su conti correnti monegaschi riconducibili per intero a lui. Gran parte della vicenda orbita, in ogni caso, attorno alla effettiva residenza del campione, che da anni abita formalmente a Monte Carlo, nel Principato di Monaco. La Procura di Como sostiene che in realtà si tratterebbe di una residenza fittizia, circostanza che Cappellini respinge con decisione: «È una situazione difficile - aveva già avuto modo di dichiarare quando il fascicolo era stato trasferito da Monza, dove furono svolte le prima indagini, alla Procura di Como - Mi trovo nella condizione di dover essere io a dimostrare l'effettiva residenza nel principato, non loro, gli inquirenti, a provare che abito altrove...». Sull'effettivo domicilio interviene anche l'avvocato difensore del campione, Anna Maria Restuccia: «Lui - ha detto - abita sicuramente a Monte Carlo... Quanto agli importi che ci vengono contestati, dimostreremo che sono stati contabilizzati in modo erroneo. C'è da ridefinire l'intero perimetro della vicenda... I19 milioni cui si fa riferimento nel capo di imputazione rappresentano una cifra davvero lontana da ogni riscontro». Appuntamento in aula a dicembre.
Stefano Ferrari
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