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Sabato 09 Ottobre 2010
A Como prima operazione
con il robot da due milioni
Il nuovo Sant'Anna schiera subito il “robot chirurgo”. Il robot si chiama “Da Vinci” ed è stato utilizzato per la prima volta dal primario di Chirurgia, Piergiuseppe Capretti, nel corso di un intervento di chirurgia generale. Ce ne sono solo 700 al mondo
Il robot è costato 2 milioni di euro e garantisce un salto di qualità importante negli interventi su fegato, pancreas, tumori ginecologici e urologici. Al mondo ne esistono 700 unità e per ora lo utilizzano solo una decina di ospedali lombardi (per lo più privati). In gergo si chiama “telemanipolatore” ed è un'apparecchiatura che consente al chirurgo di operare con tecnica laparoscopica (quindi senza tagli), rimanendo a distanza dal malato e manovrando i quattro bracci del robot (su ognuno vengono posizionati gli strumenti necessari per l'intervento) attraverso apposite manopole. I vantaggi sono molteplici. Il robot, innanzitutto, è in grado di compiere movimenti e torsioni preclusi all'arto di un medico, come rotazioni a 360 gradi. Inoltre, permette di lavorare in condizioni molto più comode rispetto alla normale laparoscopia; sistemato in una specifica postazione, il medico opera infatti con braccia e sguardo rivolti in avanti (ha di fronte a sé le manopole e il monitor). In sintesi: invasività minima, immagini tridimensionali e di alta qualità, precisione nell'esecuzione.
Il macchinario era stato ideato per scopi militari (consentiva ai chirurghi di operare i soldati restando a distanza, in un luogo sicuro), il brevetto è poi stato acquisito e sviluppato da un'azienda della Silicon Valley. Oggi può essere utilizzato, in toto o in parte, per interventi che afferiscono a urologia, ginecologia e chirurgia generale. La telecamera fissa, non soggetta a tremori, risulta molto utile per interventi in zone “difficili” sotto l'aspetto visivo. E in caso di necessità le immagini possono essere inviate ad altri medici per un consulto in tempo reale. Grazie a questa tecnologia, il Sant'Anna punta ad attrarre pazienti da altre province e si aspetta un aumento di operazioni per alcune specifiche patologie.
Mi. Sa.
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