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Martedì 12 Ottobre 2010
Maxi truffa a Como
Altro imprenditore denunciato
C'è il nome di un altro comasco nell'elenco degli oltre 160 indagati della max inchiesta della procura di Novara su una truffa milionaria alle società di leasing con frode fiscale annessa.
Tra gli altri, ad accusare Claudio Logaglio è stato il fratello Massimo, uno degli amministratori della Logaglio Spa. Anche Massimo, in realtà, si ritrova iscritto nel registro degli indagati della procura di Novara nell'ambito della maxi truffa e la società che amministra con il padre, la Logaglio di Lecco, è stata oggetto di una perquisizione da parte della guardia di finanza nel gennaio scorso.
«In realtà - spiega l'avvocato Carlo Galli, legale della società lecchese - Massimo Logaglio ha chiarito ogni cosa. La società è in realtà vittima di questa truffa: il signor Claudio Logaglio, infatti, ha concluso contratti di leasing utilizzando indebitamente il timbro del fratello e falsificandone la firma. Quindi Logaglio spa è totalmente estranea ai fatti contestati».
Claudio Logaglio è già comparso davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo legale, l'avvocato comasco Angelo Giuliano, ci tiene a precisare: «Il mio assistito non è socio né dirigente della Logaglio spa da anni». Sui fatti contestati il legale sottolinea: «Le contestazioni a Claudio Logaglio sono una minima parte della cifra contestata nell'inchiesta. Vogliamo in ogni caso chiarire prima possibile l'estraneità ai fatti davanti al pubblico ministero».
Secondo la finanza gli imprenditori sotto inchiesta si sarebbero fatti concedere prestiti dalle società di leasing per l'acquisto di macchinari industriali che, in realtà, o non esistevano o erano usati, ma venivano valutati come nuovi da broker compiacenti.
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