Homepage / Como città
Martedì 12 Ottobre 2010
Como: scissione nel Pdl
In nove sbattono la porta
Con un attacco frontale ai vertici provinciali («la democrazia è un optional», «il dissenso non è a livello nazionale, ma locale») ieri poco dopo le 17 si è consumato a Villa Saporiti lo strappo dal Pdl. Sei consiglieri e tre assessori (Ivano Polledrotti, Achille Mojoli e Sergio Mina) hanno costituito il "Gruppo per l'Autonomia Comasca
Ieri il capogruppo del Pdl Serafino Grassi ha detto che «il Pdl conferma la volontà di sostenere la maggioranza guidata da Carioni e dichiara il sostegno alla politica che il coordinatore e il coordinamento provinciale attuano a sostegno dell'accordo politico con la Lega nelle diverse istituzioni in provincia di Como». Stesso ha fatto il capodelegazione in giunta Patrizio Tambini aggiungendo di «prendere atto delle libera scelta di alcuni componenti». Dura la minoranza. Renato Tettamanti (Prc) ha sottolineato le contraddizioni del documento nel momento in cui si conferma l'appoggio a Carioni, mentre Mauro Guerra (Pd) ha chiesto formalmente «che il presidente Carioni prima del bilancio venga in aula e faccia il punto su quanto fatto e su quanto intende fare. Un chiarimento politico-programmatico è d'obbligo. L'ha fatto anche Berlusconi». Il leghista Giordano Minotti ha detto: «Prendiamo atto della creazione del gruppo, non condividiamo le premesse sul lavoro fatto fino adesso che non sono un buon punto di partenza. Non accetteremo il logoramento della maggioranza».
Il Pdl è a un passo dalla spaccatura formale anche a Palazzo Cernezzi, con 5 consiglieri pronti allo strappo. Chi lascerà non sarà ricandidato (anche se ieri la direzione del partito ha precisato di non aver ancora affrontato l'argomento).
© RIPRODUZIONE RISERVATA