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Mercoledì 20 Ottobre 2010
Appello per aiutare
la puledra con la protesi
Menaggio: Stellina di tre anni, vive grazie a un supporto per molti aspetti simile a quelli ingegnosamente costruite per l'uomo spesso visibili in competizioni sportive riservate a persone che hanno subìto gravi amputazioni. Ora però è cresciuta e va rifatto: servono fondi
MENAGGIO Una puledra di tre anni grazie a due ragazzi di Loveno vive felice con una protesi al carbonio, per molti aspetti simile a quelle ingegnosamente costruite per l'uomo spesso visibili in competizioni sportive riservate a persone che hanno subìto gravi amputazioni. Il caso di Stellina è unico nel suo genere come del resto è commovente la storia dell'incidente che ha causato la perdita della caviglia e dello zoccolo, una di quelle vicende che meriterebbero d'essere portate a conoscenza di tanta gente, a cominciare dai ragazzi, per dimostrare che nonostante tutte le notizie di cronaca nera ogni tanto nel buio si aprono sprazzi di sereno.
Sono tre i protagonisti della storia, Stellina una puledra che era destinata al macello e i due ragazziMichela Castelli e Matteo Calvi, che hanno un piccolo allevamento con sette cavalli poco sopra Menaggio. Si aggiungono due veterinari disponibili sotto il profilo umano prima che professionale.
La storia, brutta all'origine, rassicurante per i successivi sviluppi, inizia nella primavera 2008 nel momento in cui Stellina, a appena 8 giorni dalla nascita, rimane vittima di un incidente. Mangiando accanto alla mamma a causa dell'avvenuto distacco di due bulloni della mangiatoia infila la zampa e tentando di liberarsi fa sì che le lamiere le amputino la caviglia con un incredibile effetto-ghigliottina.
«È intervenuto il veterinario Massimo Campagnani il quale – racconta Michela Castelli – contrariamente all'idea del proprietario rassegnato a perdere l'animale, inesorabilmente destinato alla macellazione, ha tentato l'operazione in anestesia totale durata due ore con rimozione dello zoccolo ormai irrecuperabile e ricostruzione di una parte dell'arto. Nei mesi successivi si sono presentati diversi problemi, dal distacco dei punti alle infezioni, ma nonostante tutto Stellina si è sempre dimostrata una puledra con una gran voglia di vivere ed è per questo che abbiamo deciso di acquistarla. Diversamente, come ho detto, un cavallo senza una zampa sarebbe stato un animale finito. La prima protesi che abbiamo cercato con amore di costruire tramite tubi rivestiti di plastica è stata fatta per evitare l'appoggio a terra della zampa e ciò, grazie a cure giornaliere, ha dato luogo alla guarigione delle ferite. Poi abbiamo optato per una sorta di protesi con tubi in alluminio rivestiti di plastica e qualche risultato è stato ottenuto ma senza risolvere il problema della deambulazione, in quanto non è stato possibile eguagliare lo spessore della caviglia e dello zoccolo. A questo punto ci siamo rivolti a un veterinario specializzato nella cura dei cavalli, Tania Tagliabue, la quale con l'aiuto di Michele, un amico che la aiuta, ha fatto un calco della zampa per poter modellare una protesi in fibra di carbonio, materiale leggero e resistente. È così stato costruito uno zoccolo metallico a giusta misura della zampa con uno snodo per agevolare il movimento della caviglia. Non è stato facile ma dopo alcune modifiche strutturali siamo riusciti a ottenere quello che era necessario, con un inconveniente causato dal logorio della cute. Serviva una calza forata, abbiamo scelto il neoprene, un materiale che però ha provocato un'eccessiva sudorazione al moncone. Ci siamo così rivolti a un negozio di ortopedia e abbiamo acquistato una calza in silicone che si usa sugli umani nei casi di amputazione. La calza va bene, ma occorrono frequenti ricambi, poi la protesi va rifatta in quanto Stellina nel frattempo è cresciuta. I costi sono molto elevati. Tra protesi e calze ci vogliono oltre 2000 euro (ciascuna calza ne costa 200) quindi lanciamo un appello alle persone di buon cuore. Di vendere il cavallo non se ne parla in quanto Stellina è diventata la mascotte dell'allevamento con la sua gioia di vivere».
Un'adozione a distanza? Sarebbe possibile. Michela e Matteo sono raggiungibili all'indirizzo di posta elettronica [email protected]. Chi volesse fare un'offerta può versare sul conto corrente IT 40 M 03069 67684 51021 9644198. I due ragazzi ci faranno sapere come va la raccolta.
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