Spuntano villette nel parco
E crolla la passeggiata di Volta

Un'altra ferita nel paesaggio lariano. Stavolta a Camnago, dove Alessandro Volta villeggiava e dove dal 2002 è stata recuperata come percorso pedonale, e a lui intitolata, l'ex linea del tram che taglia attraverso i boschi fino a Solzago di Tavernerio.

COMO - Un'altra ferita nel paesaggio lariano. Stavolta a Camnago, dove Alessandro Volta villeggiava e dove dal 2002 è stata recuperata come percorso pedonale, e a lui intitolata, l'ex linea del tram che taglia attraverso i boschi fino a Solzago di Tavernerio. Da diversi giorni l'ultimo tratto è formalmente intransitabile (vige il divieto, ma non tutti lo rispettano), a causa di un crollo parziale provocato dal cantiere per la costruzione di tre villette, che stanno sorgendo proprio sul ciglio della Passeggiata voltiana, in mezzo al costituendo Parco della Valle del Cosia.
«Una vergogna», dice Nini Binda, che da assessore del Comune di Como aveva dato il "la" al recupero di dell'ex strada ferrata, promosso dall'associazione La Città Possibile, e che oggi è tra i più assidui fruitori di quell'incantevole percorso nel verde appena fuori dalla città. «Da tempo avevo notato lo scempio degli scavi e temevo che potesse succedere qualcosa di grave - racconta Binda -. Purtroppo, alla fine è successo. E ora a Solzago, da dove solitamente imbocco la Passeggiata voltiana, c'è un cartello che ne vieta l'accesso». Per la precisione si tratta di un'ordinanza del sindaco di Tavernerio, Giovanni Rossini, che, «rilevato uno smottamento del versante a valle», vieta il passaggio sia ai pedoni che ai veicoli «per salvaguardare la pubblica incolumità». Il provvedimento vale dallo scorso 4 ottobre fino alla revoca del medesimo.
«È bello che ci sia ancora qualcuno che si scandalizza per queste cose» fa eco Binda l'architetto Marco Castiglioni, che assieme al collega Beppe Reynaud ha curato il progetto di recupero della via del tram. «L'area dove stanno costruendo - spiega - era teoricamente edificabile in base ai vecchi piani regolatori, ma si pensava che la togliessero dall'edificabilità, visto che la tranvia è stata riqualificata con il contribuito del Comune di Tavernerio». «Cinque-sei anni fa - continua Castiglioni - come associazione La Città Possibile avevamo fatto delle osservazioni in tal senso, ma non sono state accolte».
Pietro Berra

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