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Domenica 31 Ottobre 2010
Patente con l'imbroglio
In tre sotto inchiesta
Sventato un tentativo di truffa ai danni della Motorizzazione di Como con esaminandi sostituiti e apparecchiature da 007
COMO - Emozionato era emozionato, l'esaminando che si è presentato in Motorizzazione stringendo la mano al funzionario e dichiarando: «Gianrocco Nasto, piacere». Ma non era l'emozione tipica dell'esame, la sua. Secondo la procura e gli uomini del nucleo di polizia giudiziaria della polstrada di Como era, piuttosto, perché lui non era Gianrocco Nasto. E perché nel piazzale all'esterno, a suggerirgli le risposte giuste, c'era un complice collegato via radio. Sono finiti sotto inchiesta con l'accusa di falso, sostituzione di persona e truffa aggravata le tre persone protagoniste, lo scorso anno, di un tentativo di raggiro ai danni della Motorizzazione: quello di far conseguire la patente a un esaminando senza che questo neppure si presentasse di persona a sostenere l'esame.
Tutto nasce, secondo quanto ricostruito dagli uomini della polizia stradale, nel settembre 2009. Gianrocco Nasto, oggi 40enne, originario di Paderno Dugnano ma residente a Mariano Comense, decide di conseguire la licenza di guida, anche se in ritardo. Come già accaduto in passato per altri aspiranti neopatentati l'uomo - secondo le contestazioni della procura - forse convinto di non riuscire a superare lo scoglio dei test si mette in contatto con un giovane di Cinisello Balsamo, il 26enne Diego Camporeale, a cui sottopone il suo cruccio. Quest'ultimo, sempre stando alla ricostruzione compiuta nell'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Maria Vittoria Isella, si mette in contatto con un amico sempre di Cinisello, Mirco Rizzati, quasi coetaneo dell'aspirante neopatentato. I tre decidono di mandare davanti alla commissione esaminatrice, alla Motorizzazione Civile di via Tentorio, Rizzati anziché Nasto. A mandare in fumo i piani è stato il maldestro tentativo di cambiare la fotografia sull'intero incartamento necessario per il conseguimento della patente: il funzionario della Motorizzazione, infatti, si accorge che qualcosa non va e allora decide di chiamare il 113. Quando gli agenti della polizia stradale arrivano nel piazzale della Motorizzazione bloccano pure Camporeale, fermo in auto con una serie di fotocopie in formato mignon delle risposte d'esame, una radiolina collegata con un microfono - trovato addosso al presunto complice - per ascoltare le domande dell'esaminatore e un aggeggio utile a inviare impulsi a una cavigliera, ovviamente legata addosso a Rizzati. A seconda degli impulsi inviati dal socio dotato delle risposte, l'esaminando sotto mentite spoglie era così in grado di fornire la risposta esatta.
Non è dato sapere se e quanti soldi siano stati chiesti per questo servizio, ma non è la prima volta che persone "armate" di radioline e apparecchiature spara-impulsi vengono sorprese all'esterno della Motorizzazione nel tentativo di agevolare aspiranti neopatentati. Era già accaduto alcuni mesi prima, con protagonisti due napoletani e altrettanti turchi, i quali hanno scelto tutti la via del patteggiamento.
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