Cronaca / Como cintura
Venerdì 19 Novembre 2010
Villa Guardia, martedì
si accende la "stufa piccola"
In attesa della Grande Stufa, incominciano i test di quella più ridotta che porterà acqua calda in alcuni edifici attraverso il teleriscaldamento a biomassa vergine, così come vengono definito gli scarti della lavorazione del legno
VILLA GUARDIA - Si accenderà venedì 19 novembre la "stufetta" che porterà acqua calda in alcuni edifici attraverso il teleriscaldamento a biomassa vergine, così come vengono definito gli scarti della lavorazione del legno. La stufetta altro non è che una caldaia come sarà quella definitiva della "Grande stufa" ma più piccola. Incomincerà i primi rodaggi dell'impianto di teleriscaldamento, alimentando la rete di distribuzione posata nei mesi scorsi.
In attesa che si costruisca la centrale definitiva, la stufetta - arrivata dall'Austria nella piana di Brugo a metà settembre - è in grado di sviluppare una potenza di un megawatt, un sesto della potenza della centrale più grande. Il funzionamento avviene attraverso la biomassa vergine, ovvero ramaglie, scarti di potatura e della mietitura forniti dalla Coldiretti di Como e Lecco, socio della "Grande stufa" all'1%, assieme alla privata Biocalore(41%), al Consorzio Energia e Natura (37%), al comune di Villa Guardia (20%), e al Consorzio Libra (1%).
L'opera che si sta realizzando in paese e il cui completamento della rete è previsto per il 2015 ha un costo di 10 milioni di euro. Diciassette chilometri totali di tubi porteranno l'acqua calda nelle case e negli edifici di coloro che hanno aderito all'iniziativa - circa 500 su 3100 famiglie -. Per il momento si parte con l'acqua calda nella zona di Masano, palestra comunale e piscina Wet Life. Gli scavi lungo via Tevere hanno impegnato la squadra di tecnici per tutto il mese di ottobre e la prima settimana di novembre, mentre i primi metri di tubo furono posati quest'estate in via Po, via Masano e per un tratto di Via Varesina.
Il teleriscaldamento a biomassa vergine, molto diffuso in zone come l'Alto Adige dove ci sono 53 stufe, si basa proprio sulla produzione di calore ed energia elettrica dalla combustione di residui vegetali. La filiera che alimenterà la Grande Stufa sarà a cura degli agricoltori locali di Coldiretti.
Non mancano però scetticismi a riguardo, sia sulla sufficienza del materiale che si può reperire localmente, sia sulla combustione tout court.
Le tariffe proposte sono allettanti, con un costo finale per l'utente di 6 centesimi, Iva esclusa.
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