Centomila firme per il Crocifisso
A Como la grazia non finisce mai

Miracoli in tempo di guerra e gli ex voto di oggi: un rito che si ripete nel santuario di viale Varese

COMO - Ul Signur de Comm, il Signore di Como, il Santo Crocifisso, ha concesso una Grazia anche quest'anno. Lo testimonia un quadretto ricamato donato per Grazia Ricevuta, datato settembre 2010: forse è una guarigione, forse è un lieto evento, un cruccio consolato ed è solo l'ultimo in ordine di tempo nella galleria degli Ex Voto, dipinti di mano popolare che raffigurano l'intervento del Crocifisso per la vita dei comaschi, nei secoli. C'è il malato che guarisce, si vede l'uomo che cade dal tetto e il Crocifisso lo regge, sono salvi i barcaioli colti dalla tempesta sul lago, il cavallo imbizzarrito è sedato dalla Croce. Adesso, i comaschi non dipingono più quadri di Grazia Ricevuta, ma offrono cuori d'argento e sono tanti, come sono tante le fotografie, soprattutto di bambini, oppure donano monili, la catenina, la vera matrimoniale,  valore patrimoniale esiguo, ma valore affettivo immenso. «Ognuno di noi ha qualcosa nel cuore. Ma Lui è sulla croce. E ogni cristiano sente di aver piantato nel centro del cuore una croce: Lui è lì, con ogni creatura», dice Padre Livio Balconi, parroco dell'Annunciata e Priore del Santuario del Crocifisso. Del Santissimo Crocifisso: anche il più spergiuro degli spergiuri di Como lo chiama così e domani alle 10, la città rinnoverà il ringraziamento per essere stata salvata dai bombardamenti. Il Vescovo Diego Coletti celebrerà la Messa, alla presenza del prefetto Michele Tortora e di tutte le autorità, il sindaco Stefano Bruni offrirà il cero che arde in segno di perenne ringraziamento e stasera, alle 21, l'Elevazione Spirituale con le Corali del Santuario e cittadine. Ma quest'anno segna una data particolare, in coincidenza con la festa liturgica di Cristo Re: i 65 anni dell'Incoronazione del Crocifisso per mano del Cardinale di Milano, Ildefonso Schuster, una corona d'oro con la scritta:«Incolumes Cives Comenses Gratias Referunt Tibi Protegenti», i cittadini comaschi da Te protetti ti rendono grazie. Nel 1942, nel pieno della guerra, fonti ben informate rivelarono che era imminente un bombardamento che avrebbe distrutto la città: 20.000 comaschi seguirono la processione con il Crocifisso, il 3 gennaio del 1943 e cadde solo una piccola bomba nel chiostro di Sant'Abbondio, nessuna vittima. Ma una pia donna, rimasta anonima, già nell'autunno del 1942, aveva raccolto tra i comaschi ben 100.000 firme da offrire come voto al Crocifisso. Sono due libri enormi, primo firmatario il Vescovo Alessandro Macchi, secondo firmatario il Podestà Attilio Terragni e poi tutti i nomi, ogni nome una lacrima, sopravvissuti, soldati, lavandaie di San'Agostino e setaioli sul Cosia, ogni pagina è la pagina dei nostri morti e dei nostri vivi per sempre, ogni lettera è una preghiera e una devozione, è il dolore dell'Ora Nona e la speranza del mattino di Pasqua.

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