Como, un anno passato
senza progressi

Gli azzurri hanno un punto in meno della scorsa stagione e sono penultimi in classifica mentre dodici mesi fa erano terz'ultimi

COMO - In una Prima divisione che è cambiata, il Como è fedele a sé stesso. Penultimo quest'anno, terz'ultimo un anno fa. E' una Prima divisione più equilibrata o, a seconda dei punti di vista, con meno qualità. Più di un terzo del campionato se n'è andato, mancano 4 partite al termine dell'andata. Non ci sono fughe, il Sorrento è primo con 26 punti, ma le inseguitrici sono appiccicate: Gubbio 25, Spal 24, Alessandria 23, Reggiana e Salernitana a 22. E le penalizzazioni, 2 punti alla Salernitana, 1 a testa a Spal e Lumezzane, non hanno cambiato di molto la situazione. Molto diverso il quadro un anno fa, quando la prima, il Novara, era già a 32 punti, imbattuta con 9 partite vinte e 5 pareggiate. Staccate di 2 punti c'erano Cremonese e Varese, lontano l'Arezzo a 24.
E' campionato diverso, ma l'andamento del Como non è cambiato di molto. Dopo la quattordicesima giornata, il Como aveva 14 punti, quest'anno sono 13: più pareggi in questa stagione (7 contro 5), meno sconfitte (5 contro 6), ma anche meno vittorie (2 contro 3). Molto simile anche il dato sulla difficoltà nel segnare: 8 reti l'anno scorso, 9 quelle segnate quest'anno. Peggio ha fatto solo la Paganese, con 8 reti all'attivo. Come un anno fa, anche la difesa è tra le meno battute del campionato, con 14 gol subìti. Ma come l'anno scorso quasi tutte decisive.
In una lotta salvezza apertissima, con il Como penultimo con il Monza e in un campionato in cui le distanze non sono esagerate, ci sono più margini (e più speranze) per poter recuperare terreno. In questo momento potrebbe bastare una vittoria per portarsi matematicamente fuori dalla zona playout, considerando che a 14 c'è il Verona e a 15 Ravenna e Pavia. Con un paio di successi, paradossalmente il Como potrebbe arrivare a metà classifica. Dove, in questo momento, sostano in acque solo apparentemente tranquille Bassano e Pergocrema. Qua c'è il primo vero stacco: appena sopra a 18 Lumezzane e Cremonese, più Sudtirol e Spezia a 19. Sopra, è bagarre. Un quadro generale che si potrebbe prestare ad altri cambiamenti.
Non va poi dimenticato l'effetto sorpresa. Se un anno fa al comando c'era una squadra, il Novara, costruita per vincere, quest'anno regna l'“anarchia”, se così vogliamo chiamarla. Trascinato da Paulinho, capocannoniere del girone con 11 reti, il Sorrento guida il girone A con 26 punti. E dire che l'anno scorso, dopo quattordici giornate, aveva un punto in meno del Como ed era penultimo. Ora ne ha realizzati esattamente il doppio. I campani sono la grande rivelazione del torneo, senza dimenticare il Gubbio, neopromosso e secondo in classifica. Bene le altre squadre in arrivo dalla Seconda divisione, Spezia e Sudtirol. In mezzo a tante rivelazioni, non potevano mancare le delusioni: Verona e Cremonese, regine del mercato estivo e da più parti indicate come assolute favorite. Entrambe hanno già cambiato allenatore: una lotta per evitare i play out, l'altra non riesce a ingranare. Ma c'è chi dice che non si può darle ancora per morte. In questo campionato, probabilmente è vero.

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