"Più aziende straniere
a Como e in Lombardia"

Confindustria chiede iniziatibve ad hoc per favoriee gli insediamenti di nuove imprese

er rendere la Lombardia più attraente per gli investimenti esteri bisognerebbe pensare a un contratto ad hoc sottoscritto da Regione, imprese, sindacati e banche con l'obiettivo di rendere più semplici e meno gravosi gli oneri burocratici. La proposta è stata lanciata dal presidente di Confindustria Lombardia, Albero Barcella, alla quarta edizione degli Stati generali che si sono svolti ieri a Villa Erba a Cernobbio che hanno visto la partecipazione della leader nazionale dell'associazione Emma Marcegaglia. «Noi siamo pronti a collaborare per rendere realtà un contratto Lombardia per gli 'investimenti dall'estero' e a facilitare il più possibile il governo regionale su questo terreno», ha dichiarato Barcella.
Forse perchè stanchi degli appelli alla politica, di questa politica («Siamo più infastiditi che stanchi ma siamo pronti a collaborare per rimuovere le lentezze, le inspiegabili tortuosità e le follie burocratiche di questo Paese») gli imprenditori lombardi in questo momento preferiscono concentrarsi sul fare. E così Barcella approfitta dell'affollata platea degli Stati generali per individuare le priorità di lavoro. Nelle prime pagine dell'agenda di lavoro, l'internazionalizzazione intesa sia come un mezzo per le imprese per crescere all'estero («è il primo driver per la crescita, per questo ci arrabbiamo quando si confonde con la delocalizzazione» ha stigmatizzato i presidente), ma soprattutto come capacità attrattiva del territorio lombardo nei confronti di investimenti stranieri perché è anche su questo che si misura la competitività di un paese. Da qui la proposta di un contratto regionale ad hoc per favorire questi insediamenti.

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