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Giovedì 25 Novembre 2010
Turate: derubata
non esce più di casa
Anna Maria Tanas, vittima di un furto mentre pedalava tranquillamente per le vie del paese, è ancora sotto choc. Un malviventi le ha sottratto la borsetta che portava nel cestello della sua bicicletta
TURATE «Dopo esser stata derubata in centro adesso ho paura anche ad uscire di casa»: chi parla in questi termini è Anna Maria Tanas, vittima di un furto mentre pedalava tranquillamente per le vie del paese. «Erano le 15.30, mi trovavo nella zona di via Roma – racconta la turatese – e stavo recandomi dal medico in bicicletta per portargli alcuni esami specialistici, dopo esser stata di recente sottoposta ad un'operazione chirurgica ad un piede. In quel momento in circolazione non c'era nessuno, a parte due persone, su un motorino di colore nero, entrambi con indosso un casco, che si stavano aggirando nelle vicinanze».
«Onestamente - continua la donna - li avevo visti soltanto di sfuggita, mentre loro mi stavano invece evidentemente tenendo d'occhio. Il motorino deve poi esser tornato indietro dalla zona della stazione, sta di fatto che mentre stavo sistemando la bicicletta sul marciapiede, per chiuderla con il lucchetto ed evitare così che potessero rubarmela, me lo sono trovato davanti. È poi accaduto tutto molto rapidamente, il passeggero del motorino ha improvvisamente allungato una mano e si è impossessato della borsetta che avevo nel cestino della bici. Sono rimasta incredula e senza parole e non ho potuto fare altro che vedere gli scippatori allontanarsi a gran velocità. È stata una disavventura veramente scioccante, non pensavo proprio che potesse accadermi una cosa del genere: se in quel momento avessi avuto la borsetta sulla spalla, penso proprio che non si sarebbero fatti problemi nel strapparmela, con il rischio di farmi facilmente perdere l'equilibrio».
La turatese aveva con sé un centinaio di euro in contanti, assieme al telefonino, alle chiavi di casa, agli occhiali da vista ed a tutti i propri documenti.
«Abbiamo dovuto rifare tutte le serrature di casa e richiedere rapidamente tutte le certificazioni mediche che erano nella borsa - spiega la donna, assieme al marito, Angelo Zaffaroni - successivamente abbiamo anche provato a cercarla alla periferia del paese, ma non ce n'era più traccia. Quello che scoccia di più sono gli occhiali da vista, che erano costati parecchio, e che per il nostro bilancio familiare rappresentano una spesa imprevista da sostenere; ma anche tutti i vari documenti da dover rifare un'altra volta. Nessuno si è purtroppo fatto vivo per restituirci nulla. È difficile credere che non si possa star tranquilli neanche di pomeriggio e nel centro del paese, riteniamo servano quindi maggiori controlli per cercare di evitare che situazioni di questo genere si ripetano ancora».
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