Cantù, la crisi non dà tregua
"Fatturati crollati del 30%"

Il grido d'allarme lanciato dai sindacati: quest'anno le commesse invernali sono in calma piatta. Secondo la Cgil, le botteghe e le aziende del Canturino e del Marianese, negli ultimi due anni, hanno perso in media tra il 20 e il 30% di fatturato. E la Uil si interroga sulle reali potenzialità del Clac

CANTU' Nel legno arredo la lunga crisi si prende anche il mese di dicembre. Periodo in altri anni di affanno, per aziende e lavoratori del settore, per la consegna degli ordinativi prenatalizi. Viceversa – come denunciano i sindacati – quest'anno le commesse invernali sono in calma piatta. Secondo la Cgil, le botteghe e le aziende del Canturino e del Marianese, negli ultimi due anni, hanno perso in media tra il 20 e il 30% di fatturato, con picchi in qualche caso superiori. La Uil si interroga su quali siano le potenzialità del Clac, il Centro Legno Arredo Cantù, nella convinzione che nel territorio si ragioni troppo per individualismi, senza un sistema davvero solido. Preoccupazioni sul futuro anche dalla Cisl: le professionalità del legno arredo si stanno già disperdendo. Tra chi si sposta fuori zona per continuare a lavorare, o chi cambia del tutto settore.
«In termini di ordini, le aziende procedono con una visibilità a brevissimo termine – afferma Francesco De Luca, segreteria generale Fillea Cgil – la situazione è complicata. Non si riesce a riprendere il volume di lavoro perso in tutti questi mesi. Dal 2008 ad oggi, le aziende hanno subito un duro calo, in media tra il 20 e il 30%. Per qualche ditta, siamo a percentuali anche superiori. E le aziende sono ferme come prima». Difficile sperare in un miglioramento a breve termine. «Tranne qualche raro caso di ripresa, chi è in cassa integrazione ci resta – dice De Luca – il 2011 sarà un altro anno di profonda preoccupazione. Per ora, le aziende soffrono, ma riescono comunque a tirare avanti. Ma non si può ragionare ancora per singole ditte».

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