Mamma Nannini:
"Mia figlia è già rock"

«È nata con una pettinatura rock, che è la copia esatta della mamma»: ecco com'è Penelope Nannini, figlia della cantante senese Gianna Nannini, nata ieri poco prima di mezzogiorno alla Clinica Madonnina di Milano.
A parlare è il ginecologo che l'ha aiutata a venire al mondo, Enrico Semprini, che dice all'Ansa: «La piccola è nata al termine di una bellissima gravidanza» ed è stata concepita non per ovodonazione, come qualcuno può aver pensato, ma dopo «un lungo percorso di cure che negli anni hanno permesso questo risultato».
Non si è trattato di un parto cesareo: «È nata dopo due spinte - ha detto Semprini - per via spontanea». Il medico ha inoltre confermato che il peso della bimba è di 2,5 chili e che «è stata una felice coincidenza» il fatto che Penelope sia nata lo stesso giorno della nonna Giovanna Cellesi, cui la cantante è molto legata.
«Vorrei concentrarmi - ha consigliato il medico - non sul passato ma sul futuro: ora si apre un bellissimo ciclo. Gianna Nannini è una mamma felice e come altre mamme è già in giro per i corridoi con la bimba in braccio». Lascerà la clinica quando «si deciderà per l'allattamento», ha concluso.
«Una donna che partorisce a quell'età ha bisogno, dopo la nascita, di non essere abbandonata sia a livello medico che psicologico» ha commentato il presidente della Società italiana ginecologi ospedalieri (Sigo), Giorgio Vittori.
Tornando alla cantante e alla storia della sua gravidanza, la conferma di quest'ultima era giunta solo pochi giorni fa dopo le indiscrezioni dei mesi scorsi. "Veicolo" della conferma Vanity Fair dove la cantante spiegava il nome scelto per la piccola: «Ti chiamerò Penelope perché mi hai aspettato tanto prima di nascere» aveva scritto. La cantante era apparsa sulla copertina del settimanale col pancione e in t-shirt con una scritta provocatoria: «God Is A Woman», ovvero «Dio è donna».
«Ti chiamerò Penelope - si legge nella lettera - perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non lo sono stata, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto pienamente, e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me. Dio è donna. Lo capirai presto e lo capiremo insieme».