Argegno, incubo semaforo
E il peggio deve ancora venire

L'apparecchio collocato dall'Anas nella strettoia è di quelli obsoleti, privo di sensori, con tempi di rosso e di verde che non tengono conto dell'entità dei flussi di traffico: nel weekend è avvenuto il caos con ancora più fosche prospettive per la settimana

ARGEGNO - Disagi a non finire sulla statale Regina con pessime prospettive per i prossimi giorni.
Il semaforo collocato dall'Anas nella strettoia di Argegno è di quelli ormai obsoleti, privo di sensori, con tempi di rosso e di verde che non tengono conto dell'entità dei flussi di traffico e nel fine settimana è avvenuto il caos con ancora più fosche prospettive per la settimana entrante e con grosse preoccupazioni per il ponte dell'Immacolata e, in più lunga prospettiva, per le festività natalizie.
C'è un muraglione a monte della carreggiata che presenta una marcata fenditura con il rischio che per le piogge il manufatto abbia a cedere con ancora più gravi conseguenze.
Il senso unico alternato, regolato dal poco intelligente semaforo, è una necessità per ragioni di sicurezza e i tempi di bonifica sono destinati a protrarsi in quanto le opere di consolidamento da eseguire si presentano tecnicamente impegnative. Con una complicazione in più, ascrivibile al fatto che non si sa bene a chi appartenga il manufatto, se all'Anas o al titolare della casa soprastante, la famiglia Dell'Oca di Milano che abita nella villa solo d'estate.
Sabato, la coda si è prolungata fino a oltre Sala Comacina con uno sviluppo di alcuni chilometri tanto che il sindaco Francesco Dotti per dare il cambio all'unico vigile di Argegno, posto a regolare il traffico a fronte dell'emergenza, dapprima ha chiesto assistenza ai carabinieri, poi è stato costretto a fare appello alla polizia locale dell'unione comuni della Tremezzina.
E' intervenuto personalmente il comandante Massimo Castelli con un agente e in un paio d'ore l'emergenza è stata superata.
Ieri mattina, la situazione si è riproposta in termini drammatici tanto che il sindaco ha chiesto e ottenuto l'assistenza dei volontari della protezione civile lario intelvese.
«E' chiaro che in queste condizioni non si può andare avanti – dice Francesco Dotti presente di persona nella strettoia per cercare di alleviare i disagi – e occorrono due cose. In primo luogo, la posa di un semaforo intelligente poi l'avvio immediato dei lavori. Invece, mi pare che sia in corso un palleggio di responsabilità tra Anas e privati. C'è un precedente in quella zona rappresentato da un caso avvenuto un po' di anni fa per il quale era intervenuta l'Anas. Ma è evidente che si debba fare qualcosa altrimenti in vista delle feste ci si troverà tutti i giorni in piena emergenza. Il pericolo c'è ed è palese, in quanto il muro in sasso alto dai 5 ai 7 metri con uno spessore di una cinquantina di centimetri potrebbe cedere da un momento all'altro. Ma si faccia presto. Ho già mandato messaggi all'Anas, lunedì mattina con la riapertura degli uffici rinnoverò gli appelli».

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