Como, fallimento Ibs Forex
Prime case sequestrate

Gli uomini del nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle di Como hanno messo i sigilli ad alcuni immobili e terreni appartenenti o comunque riconducibili al direttore della finanziaria evaporata nel nulla

COMO - E adesso, nella vicenda della presunta maxi truffa della Ibs Forex, la magistratura va a colpire il portafoglio degli amministratori. Gli uomini del nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle di Como hanno messo i sigilli ad alcuni immobili e terreni appartenenti o comunque riconducibili a Sandro Tiso, il direttore della finanziaria evaporata nel nulla, assieme a una cinquantina di milioni di euro di risparmi dei suoi clienti, e per il cui fallimento sono scattati - nelle scorse settimane - diversi arresti.
Il giudice delle indagini preliminari Nicoletta Cremona, su richiesta firmata dal pubblico ministero Massimo Astori, ha firmato il sequestro preventivo di un terreno e di un ufficio a Telese Terme e a San salvatore Telesino (Benevento), un appartamento a Torino, un deposito, un appartamento e un garage ad Altavilla Irpina (Avellino). Tutti immobili intestati alla LY srl di Benevento, una società fondata da Tiso, il quale nel giugno dello scorso anno, due mesi prima del blitz di un gruppo di risparmiatori siciliani che ha permesso di alzare il velo sul bluff della finanziaria di piazza Grimoldi, ha ceduto l'intero pacchetto azionario a una fiduciaria svizzera, la Betulla sa di Pregassona.
Secondo quanto accertato dagli uomini del nucleo di polizia tributaria la Ly srl sarebbe stato il veicolo societario utilizzato da Sandro Tiso per mascherare il possesso di una serie di immobili acquistati - questa l'ipotesi investigativa - grazie ai contanti prelevati dai conti corrente della Ibs Forex. Da qui il sequestro preventivo, per garantire alle centinaia di creditori della finanziaria di piazza Grimoldi un possibile bene su cui rivalersi, per un valore complessivo stimato in mezzo milione di euro.

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