Il 20 dicembre scade l'”ultimatum” alla Sisme: accordo sui contratti di solidarierà prima di Natale, o si farà concreto il rischio di mobilità. L'incontro di mercoledì tra azienda e sindacati ha confermato posizioni sostanzialmente invariate, con il fattore tempo che gioca a sfavore.
«O si chiude l'accordo sui contratti di solidarietà per il venti, altrimenti si aprirà la procedura di mobilità per 250 lavoratori (l'organico ideale per il carico di lavoro previsto per il 2011 è di 353 persone contro i 620 dipendenti attuali). E' necessario fare un salto di qualità sul piano delle relazioni industriali - dichiara Alessandro Baietti, responsabile delle risorse umane - L'azienda sta facendo dei sacrifici. Ha di fronte una gestione del contratto di solidarietà che avrà un impatto devastante dal punto di vista organizzativo, con conseguenti costi significativi. E' evidente che anche i lavoratori devono fare dei sacrifici.
Il sindacato, compatto (Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Slai Cobas, Rsu), ha rilanciato con un documento in sei punti: impegno dell'azienda a fare investimenti sul piano triennale a garanzia dei livelli produttivi e occupazionali; centralità strategica di Olgiate in rapporto agli altri siti (Cina, Slovacchia); estensione dei contratti di solidarietà a tutti i lavoratori (le persone che per funzione non saranno coinvolte dovranno rinunciare a un pezzo del salario e destinarlo a un fondo di solidarietà per i lavoratori più coinvolti dal contratto stesso); anticipo Inps assicurato; mantenimento della mensa; revisione del modello organizzativo dei contratti di solidarietà.
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