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Sabato 11 Dicembre 2010
Cantù, ecco tutti i negozi
dentro al nuovo palazzetto
Le mappe sono comparse in questi giorni su Internet, sul sito della Cbre. La vendita affidata a una società che fa parte di una multinazionale con base negli Stati uniti. Sarebbero una decina i negozi del centro di Cantù potenzialmente interessati a trasferirsi nel palasport quando sarà pronto
CANTU' - In tutto, una cinquantina di attività commerciali: per la precisione quarantanove unità, distribuite su due piani. Sopra, al livello uno, un cinema multisala. Altrimenti detto, con un'espressione all'americana – comprensiva di popcorn e bibite – «family entertainment centre». Sotto, al livello zero, tutti gli altri quarantotto spazi. Suddivisi in quarantuno negozi, un'attività di media superficie e altre sei piazze tra bar e ristoranti.
E' la parte commerciale dell'erigendo palazzetto dello sport di Cantù della bresciana Turra, il gruppo vincitore del project financing bandito dal comune di Cantù. Struttura pronta a sorgere sulle ceneri del Palababele, demolito in questi mesi. Il tempio del basket cittadino, destinato a sostituire il Pianella di Cucciago non c'è ancora. Ma già si cerca di piazzarlo sul mercato, almeno per quanto riguarda gli spazi commerciali. Per ora, a quanto è dato sapere, sarebbero una decina i negozi del centro di Cantù potenzialmente interessati a trasferirsi nel palasport quando sarà pronto. La vendita degli spazi è stata affidata a un soggetto terzo, la CB Richard Ellis Espansione Commerciale, che fa parte di una multinazionale immobiliare con base a Los Angeles, Stati Uniti d'America, e sede italiana a Modena.
Dopo i negozi del centro, e dopo i due grossi centri commerciali esistenti – il Mirabello di viale Lombardia e il Cantù 2000, in corso Europa – il palasport diventerà il quarto polo commerciale di Cantù, anche se non avrà il settore alimentare.
Le mappe sono comparse in questi giorni su Internet, sul sito della Cbre. Insieme ad alcuni dettagli significativi. Apertura prevista in «primavera 2012», si scrive. Sono esattamente 13mila e 431, i metri quadri commerciali della nuova struttura di vendita. Un totale che prende il nome di «gross leasable area», il parametro che quantifica la superficie affittabile o vendibile di un centro commerciale. Al netto: spazi di vendita, laboratori e zone di ricezione merce. Escluse tutte le altre aree comuni, come ad esempio la galleria su cui si affacciano i negozi.
Il «livello zero», alla stessa altezza del campo di gioco, è il piano su cui sono concentrate quasi tutte le attività. Disposte, in sostanza, in due quadrati concentrici. Uno, da come è disegnato, proprio attorno al parquet. L'altro all'esterno. In un confronto con i numeri, la lettura della planimetria riferisce che gli spazi colorati in giallo sono i quarantuno negozi. In verde, le aree per bar e ristoranti. In tutto, sei. Da come sono distribuite, verrebbe da pensare che si tratti di due bar e di un ristorante (esteso su quattro unità). In arancione, la probabile area di media superficie. Magari, si era detto nei mesi scorsi, occupata da una griffe dell'abbigliamento sportivo. Sopra, al livello uno, lo spazio rosa per il divertimento: Cinelandia Spa – il gruppo tra gli sponsor della Pallacanestro Cantù, con diversi cinema sparsi per il Nord Ovest d'Italia, oltre al Lux di via Manzoni e alle tre sale del Cantù 2000 – è in trattativa per l'ipotesi di un multisala, tanto che aveva depositato un suo progetto.
Da parte di Turra e Cbre c'è un riserbo stretto, sul come stiano andando le vendite. O anche soltanto sull'organizzazione degli spazi, le prime indicazioni di mercato. «Dovete interfacciarvi direttamente con il gruppo Turra, non siamo autorizzati a rilasciare questo tipo di informazioni», dice al telefono da Modena Cristiana Oleari, area commercializzazione di Cb Richard Ellis. Da Cazzago San Martino, nel Bresciano, è Stefano Fares, responsabile dell'area commerciale di Turra, a dire due parole. «Riscontriamo un ottimo interesse – dichiara pro domo sua – tra contatti presi e quant'altro». Un commerciante di piazza Garibaldi, contattato nei mesi scorsi da un venditore, ha riferito di aver lasciato il suo nominativo per uno spazio al palazzetto. Con lui, ci sarebbero anche tre negozianti di via Matteotti. Altri quattro, tra bar e tavole calde, avrebbero chiesto di essere ricontattati. A tutti loro è stato consegnato un cd rom con alcune immagini. Di prezzi, ancora non si è parlato.
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