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Domenica 12 Dicembre 2010
Luminarie bruttissime
Anche Gaddi spara a zero
Luminarie natalizie: all'indomani delle critiche arrivate dai commercianti (per la carenza di luci in alcune vie, i cavi pericolanti e l'effetto “freddo”), è l'assessore comunale Sergio Gaddi a rincarare la dose.
COMO Luminarie natalizie: all'indomani delle critiche arrivate dai commercianti (per la carenza di luci in alcune vie, i cavi pericolanti e l'effetto “freddo”), è l'assessore comunale Sergio Gaddi a rincarare la dose. Già protagonista di un battibecco sul tema - nell'ultima riunione di giunta - con la collega Etta Sosio, ieri Gaddi ha letteralmente demolito il risultato dell'operazione “Luci di Natale”, senza usare giri di parole: «Le luminarie di quest'anno sono di una bruttezza tale da far passare la voglia di fare acquisti - tuona - Non è più accettabile usare la crisi come alibi e sostenere che bisogna risparmiare. La tristezza deprime l'economia, mentre creando un clima positivo e allegro si crea benessere e si cresce. Una città capoluogo come la nostra ha anche dei doveri di natura estetica - continua l'assessore - e l'attenzione a questo aspetto è ancora più importante in una fase delicata come quella attuale. Non possiamo - prosegue - innestare una spirale negativa, giustificando ogni scelta di basso profilo con i problemi di budget, l'ho detto anche in giunta. Como merita di meglio, doveva pensarci l'assessore ma anche i commercianti. Trovo scandaloso, infatti, che ci siano tanti negozianti che si rifiutano di dare 70 euro per le luci di Natale». In Comune, intanto, sono già arrivate una trentina di telefonate di protesta e alcuni commercianti di via Monti hanno annunciato che non verseranno la cifra pattuita perché delusi dal risultato. Il presidente di Confcommercio, Giansilvio Primavesi, prova comunque a gettare acqua sul fuoco: «L'effetto forse non è proprio quello sperato, ma c'è più ordine rispetto agli anni scorsi - commenta - Non darei un dieci e lode, ma devo riconoscere che quest'anno ai negozianti è stato chiesto un contributo di soli 70 euro e mi pare una novità positiva. Voglio chiarire che ha fatto tutto il Comune, hanno deciso cosa fare e quanto chiedere, noi ci siamo limitati a sensibilizzare gli iscritti e mi fa molto piacere che le adesioni siano arrivate a 482, un record. I negozianti che non aderiscono? Sono il primo a criticare chi ha il “braccino corto”, anche perché qualche anno fa si pagavano 150 euro. Sull'aspetto estetico, poi, ognuno può dire la sua. A qualcuno le luci piacciono, ad altri no».
Michele Sada
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