Meno persone in cerca di lavoro (un calo del 7%) e l'aumento dell'11,9% dei licenziamenti. Il bilancio di fine anno parla di 3.472 comaschi disoccupati secondo i dati diffusi ieri dalla commissione provinciale del lavoro, 371 in più rispetto al 2009.
E' la contraddizione, in questo momento, di un mondo del lavoro che deve fare i conti con una crisi che ancora non è finita. «Purtroppo le aziende sia grandi che piccole stanno terminando gli ammortizzatori locali e invece di richiederne altri stanno procedendo con i licenziamenti - spiega Franco Santambrogio dalla Cgil - Purtroppo la sensazione è che la tendenza a licenziare continuerà anche nei prossimi mesi». I licenziamenti si concentrano, in particolare nelle aziende con più di 15 dipendenti, 1.686 del totale (+26,48%) mentre il dato rimane stabile nelle piccole, 1.697. Aumento del 4,22% negli esuberi dei frontalieri, 88 la cifra finale. Nel solo mese di novembre la lista di mobilità registra 289 lavoratori licenziati, di cui 138 di aziende grandi e 142 di imprese medio piccole, con meno di 15 dipendenti.
Ed il dato appare in contraddizione con quanto diffuso dall'Osservatorio provinciale del lavoro, secondo il quale il flusso di persone in cerca di lavoro è calato del 7%. «Il dato è contraddittorio solo in apparenza - conclude Santambrogio - in realtà le persone sono scoraggiate e stanno smettendo di cercare lavoro. Soprattutto i giovani sono sfiduciati e non si attivano più nella ricerca di un posto di lavoro». A confermalo, i dati sulla disoccupazione che parlano di un 17,6% di senza lavoro nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni e solo il 4,8% tra chi ha più di 25 anni.
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