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Venerdì 17 Dicembre 2010
Termometro sotto zero
Dieci euro al giorno in più
Super lavoro degli impianti di riscaldamento per il gelo di queste ore. E il conto finisce per pesare sulle bollette dei comaschi.
COMO Anche dieci euro al giorno per il riscaldamento domestico, in un giorno come ieri. È un freddo che brucia, un lungo brivido invernale che sarà ritrovato in bolletta, quando sarà fatto il conto di giorni di ghiaccio come questi in cui prima si sveglia la città e si mette in moto frenetico. Poi, si sveglia il termometro che, per esempio ieri mattina sembrava essersi inchiodato sui 4 gradi sottozero, ma anche - 5 a Monteolimpino o al Bassone e alle due del pomeriggio s'era appena appena sgranchito. Non era neanche riuscito ad arrivare ai +2 gradi centigradi che già imbruniva e ghiacciava anche la ciotola con l'acqua del cane, fuori.
Freddo, ma quanto ci costa. Le grandi Compagnie forse già pregustano gli incassi, mentre il presidente di Acsm – Agam, Umberto D'Alessandro, riflette: «Dal punto di vista aziendale, forse, si potrà essere soddisfatti. I mesi freddi portano più introiti – afferma - Ma siamo tutti esseri umani, abbiamo famiglia e la bolletta del riscaldamento non rappresenta per nessuno una voce indifferente di uscita». È possibile fare i conti in tasca alle famiglie?
Grazie ai collaboratori della presidenza di Acsm – Agam, ecco i problemini di aritmetica. Il punto di partenza è rappresentato dai 20 gradi/giorno, stabiliti dalla media europea, per non patire il freddo. Ma la temperatura scende ed ogni grado/giorno inferiore a 20 gradi costa 50 centesimi, pari ad un metro cubo di gas. Perciò, se il grado/giorno medio giornaliero è di -5, mancano 25 gradi per arrivare a 20 e la spesa sarà di 12,50 euro al giorno. Se la media giornaliera è di due gradi, ne mancano 18 e la spesa sarà perciò di nove euro. Ma tutti i conti vanno personalizzati, perché dipende dall'effettivo consumo di gas e dal tempo in cui è consumato. L'anno scorso, a dicembre, Acsm/Agam ha venduto 15 milioni e mezzo di metri cubi di gas a Como. Ogni famiglia, mediamente, consuma 1.400 metri cubi di gas l'anno, per l'85% nel periodo termico dal 15 ottobre al 15 aprile. Ma non è possibile fare un conto sulla singola famiglia, poiché le medie statistiche non tengono conto delle specificità e delle tipologie: l'anno scorso, il periodo più freddo è stato quello natalizio e se è verosimile che le famiglie rimaste in città abbiano utilizzato più gas, il riscaldamento potrebbe essere stato spento o tenuto al minimo nelle case in cui i titolari erano in vacanza. Sempre dal punto di vista statistico, la spesa media per il gas è di 700 euro l'anno, considerando un appartamento con riscaldamento autonomo ed acqua calda. Più dura il freddo, più la spesa aumenta: ci sono giorni in cui arriva a dieci euro, con una media di un grado come ieri e giorni in cui può essere solo di due euro ed anche zero. In molti, si prodigano a dar consigli per contenere i consumi e quindi spendere meno, termostati che si regolano da sé e «cappotti alle case», nuovi impianti, ma la difesa dal freddo resta una voce consistente per la maggior parte delle famiglie. Intanto, da gennaio è stato annunciato un aumento dell'1,32% del metano, un aumento di carattere nazionale. La maggior parte della tariffa e dell'aumento anche per Acsm – Agam e non solo per le famiglie, va già in tasse ed imposte. Neanche da parlarne.
Maria Castelli
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